«Il passivo è esagerato ma poco incisivi davanti»
COMO. Il Como è forte sì, forse la miglior squadra affrontata finora, ma il 3-0 è esagerato. E poi c’è l’arbitro, reo di aver ammonito quasi a senso unico, condizionando la gara. Il coro di voci veneziana in sala stampa è pressoché unico, anche se negli ultimi anni venire al Sinigaglia non ha portato grossa fortuna. «Ci può stare perdere qui», esordisce mister Alessandro Dal Canto, «ma il passivo è esagerato. Abbiamo avuto due occasioni in altrettanti momenti particolari della partita, specie con un diagonale di Espinal. Una volta andati sotto, abbiamo cercato di fare il possibile ma non è bastato. Un difetto è la poca incisività in attacco: abbiamo fatto quello che potevamo fare».
Il Venezia è una squadra nuova e ci vuole un po’ di tempo per l’amalgama. Dal Canto lo sa, avendolo ripetuto spesso durante il precampionato. «Dobbiamo crescere giorno per giorno», aggiunge il mister, «e magari da questa sconfitta possiamo imparare qualcosa. Ora guardiamo avanti e pensiamo alla FeralpiSalò».
Un commento anche sui sei ammoniti. «Non siamo cattivi» spiega «e credo che tre gialli siano stati troppo affrettati. Mi riferisco soprattutto quello a Zaccagni nel primo tempo, che poi lo ha condizionato per il resto della partita».
E lo stesso Zaccagni come l’ha vista dal campo? «L’arbitro ha diretto a senso unico», commenta, «e basta vedere il conto delle ammonizioni finali. Il Como è forte e ha sfruttato bene le poche palle a disposizione. Sono stati bravi nei calci da fermo e abbiamo commesso qualche errore. In futuro dobbiamo avere più malizia ed essere più furbi».
Legati, anche lui finito nella lista dei cattivi, ha avuto le sue belle gatte da pelare lì dietro con De Sousa, Ganz e Le Noci. «Sul primo gol siamo stati polli», riflette, «e poi quando vai sotto 2-0 è tutto più difficile. Abbiamo avuto le nostre occasioni, abbiamo cercato di gestire la palla ma siamo stati un po’ lenti e prevedibili. Una sconfitta che fa male e ci deve essere d’aiuto per essere più scaltri e cattivi». Sul giallo ha pochi dubbi. «L’arbitro doveva essere più coerente nei giudizi», fa sapere, «e se sei fiscale lo sei con tutti. Un lariano ha fatto un placcaggio e non è stato ammonito».
Magnaghi parla di un Como che ha sfruttato bene gli episodi. «Perché pure noi abbiamo avuto le nostre occasioni», dice l’attaccante, «ma non le abbiamo concretizzate. Avessimo fatto il gol del 2-1, ci poteva essere l’assalto finale».
Franchini chiede subito il pronto riscatto con la FeralpiSalò; lo scorso anno la formazione lombarda ha conquistato sei punti su sei nelle due partite con il Venezia. «Dobbiamo lavorare e stare sereni», aggiunge, «e dobbiamo fare più attenzione perché se ce l’avessimo avuta, saremmo rimasti in partita fino all’ultimo: invece a volte scolleghiamo il cervello. Abbiamo un gruppo ottimo, quando c’era da soffrire lo abbiamo fatto. Il Como è una buona squadra ma non siamo mai andati realmente in grossa difficoltà».
Alessandro Ragazzo
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