Il Mirano attende il via libera al proprio stadio restaurato per il match contro il Brescia

MIRANO. Saranno ore frenetiche fino a mercoledì per le decisioni sulla partita di campionato di Serie B tra Mirano e Brescia, ultimo turno del girone di andata. Si doveva giocare domenica nel ristrutturato stadio comunale di Mirano, ma a oggi ancora non si sa cosa accadrà. Gli spogliatoi dell’impianto non sono ancora pronti, perché i lavori hanno subito vari ritardi, tanto che il tutto doveva essere consegnato a inizio novembre.
Da settimane il Mirano sapeva di poter esordire in casa, per la prima volta in stagione, domenica prossima. Il tutto dopo dieci trasferte consecutive, calcolando anche quella di ieri a Ferrara. Solo che gli ultimi slittamenti avevano portato alla richiesta, la scorsa settimana, di una ulteriore inversione con i lombardi, ma ieri si è saputo che il Brescia non potrà farlo, poiché all’ultima giornata di ritorno, per Brescia-Mirano appunto, è già prevista una grande festa del club ospitante. Ragion per cui si stanno vagliando varie ipotesi.
Da quella di un rinvio della partita di domenica prossima, sfruttando un weekend in cui ci sarà la sosta per il Sei Nazioni, oppure di giocarla lo stesso a Mirano, ma sfruttando gli spogliatoi dello stadio di calcio che si trova di fronte a quello di rugby.
«Vedremo cosa fare» , spiega il presidente del Mirano, Stefano Cibin, «Attraversare la strada per usare gli spogliatoi dello stadio di calcio non sarebbe una novità. Lo abbiamo fatto fino al 1984, anno in cui venne costruita la tribuna per il nostro stadio. Non ci formalizzeremo, basterà risolvere la vicenda, e con il Comune stiamo cercando di trovare la soluzione migliore».
Lo stesso Cibin ha confermato l’ottima realizzazione dei lavori in corso, con una palestra ingrandita e uno spogliatoio aggiunto a quelli preesistenti. Tribuna a norma, nuova illuminazione e servizi. Insomma, un piccolo gioiello, i cui ritardi non sono dovuti al Comune ma a un iter di assegnazione lavori che ha creato alcuni problemi.
«Di sicuro siamo un caso unico» , aggiunge Cibin, «perché giocare addirittura dieci trasferte consecutive su undici partite è stato complicato. Basti pensare anche al dover far allenare tutte le nostre squadra al campo dell’8 Marzo, con a volte tre gruppi di giocatori diversi a dividersi il rettangolo di gioco. Non ha permesso ovviamente di fare le cose per bene, e anche le formazioni Under sono state in trasferta. Le difficoltà sono state oggettive ma non ce l’abbiamo con nessuno, anzi, ci siamo saputi adattare e ringraziamo tutti, comprese le famiglie dei tesserati più giovani. Venerdì scorso abbiamo fatto fare alla squadra senior il primo allenamento sul campo dello stadio, ed è stato bellissimo. Il prato nuovo è perfetto e non avevamo mai avuto nulla del genere in passato».
Il Mirano quindi stringe i denti e spera che le cose si sistemino al più presto, consapevole che, nel girone di ritorno, avrà almeno 10 partite consecutive in casa. «Dal punto di vista sportivo i ragazzi stanno migliorando, con azioni belle, importanti e costruite» , conclude Cibin. «Anche a Padova lo si è visto contro il Cus, battuto allo scadere, a testimonianza che la squadra non molla fino alla fine. Non mi piacciono gli alibi, ma giocare sempre fuori ha tolto tranquillità ed equilibrio». —
Simone Bianchi
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