Iannone su Ducati, un missile al Mugello

Il pilota, durante le qualifiche, fa registrare il record assoluto per il motociclismo (349,60 km/h) e guardagna la prima fila
Di Cristiano Marcacci
Italian Moto GP rider Andrea Iannone of Pramac Racing team in action during the qualifying MotoGP race of the Italy motorcycling Grand Prix at Mugello race track, Scarperia, Italy, 31 May 2014. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
Italian Moto GP rider Andrea Iannone of Pramac Racing team in action during the qualifying MotoGP race of the Italy motorcycling Grand Prix at Mugello race track, Scarperia, Italy, 31 May 2014. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Tutti aspettano Valentino Rossi, ma dai saliscendi del Mugello spunta il “missile” Andrea Iannone, che fa sfrecciare la sua Ducati Pramac a una velocità impressionante: in fondo al rettilineo di partenza tocca addirittura i 349,60 chilometri orari, nuovo record assoluto per il motociclismo. Una F.1 su due ruote. Un gran bell’omaggio per il ferrarista Fernando Alonso, ospite ai box insieme con l’ex team principal della casa di Maranello Stefano Domenicali.

Il pilota abruzzese parte oggi in seconda posizione nel Gran premio d’Italia, alle spalle (con 180 millesimi di ritardo) dal solito marziano Marc Marquez (Honda), che colleziona così la sua ennesima pole, la sesta consecutiva nelle prime sei gare di campionato (1'47”270 il tempo del campione del mondo in carica).

Decisamente appassionanti le qualifiche sul circuito toscano. Basti pensare che i primi 12 della “griglia” sono raccolti in un secondo e i primi dieci sono tutti in poco più di cinque decimi. Mentre Iannone festeggia la prima fila della carriera da quando è in MotoGp e il fatto di conoscere come le proprie tasche la pista fiorentina, su cui ha vinto per due volte in Moto2, Valentino Rossi delude le aspettative e si deve accontentare di un modesto decimo posto, costretto a prendere il via dalla quarta fila. Per il pesarese si tratta del peggior risultato stagionale, a pari merito con il Qatar. Davanti a lui ci sono, rispettivamente dal nono al terzo posto, Stefan Bradl (Lcr Honda), Andrea Dovizioso (Ducati), Bradley Smith (Yamaha Monster), Cal Crutchlow (con l’altra Ducati ufficiale), Pol Espargaro (Yamaha Monster), per ghiaia anche ieri all’Arrabbiata dopo la brutta caduta di venerdì, Dani Pedrosa (Honda) e Jorge Lorenzo (Yamaha Movistar).

Iannone è al settimo cielo: «Questa è una pista che mi piace, sono contento perché si respira aria di casa e questo risultato ci voleva. È molto importante per noi. Per la gara, Honda e Yamaha rimangono avvantaggiate, ma abbiamo fatto tante prove sia con la gomma morbida sia la dura e non siamo messi male come usura».

In forma anche Lorenzo, che commenta così la sua condizione: «Fisicamente sto sempre meglio. Domani (oggi per chi legge, ndr) sarà dura, ci sono tanti piloti forti. Anche Valentino, nonostante sia decimo, ha un ottimo passo.

Siamo pronti a lottare per il podio». Valentino è d’accordo? «Purtroppo» ha ammesso «abbiamo fatto un grosso errore. La prima gomma era andata abbastanza bene e avevo margine per migliorarmi, ma abbiamo deciso di cambiare quella anteriore perché pensavamo che una più morbida ci potesse aiutare a curvare meglio. Invece, è andata malissimo e abbiamo peggiorato.

Per il passo gara sono comunque fiducioso. Anche con le gomme finite penso di poter essere veloce. La gara è lunga e credo che possiamo migliorarci in un paio di punti della pista. Bisognerà fare una bella partenza e andare forte nei primi giri».

In Moto2 scatterà dalla prima posizione Tito Rabat, che ce l’ha fatta d’un soffio (appena due millesimi) sul campione del mondo della SuperSport Sam Lowes. Primo degli italiani Franco Morbidelli (ottavo), mentre molto più indietro figurano Pasini e Corsi.

A proposito di italiani, il “talentino” Romano Fenati è rimasto per poco fuori dalla prima fila. Tra le Moto3 partirà quarto, alle spalle di Kornfeil, Miller e Rins, quest’ultimo autore della “pole”.

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