I velisti veneziani Juris e Luciani sesti alla Transat Vabre

I due velisti hanno centrato un ottimo piazzamento nella regata a coppia tra Le Havre e Salvador de Bahia
Massimo Juris e Pietro luciani all'arrivo
Massimo Juris e Pietro luciani all'arrivo

VENEZIA. Massimo Juris e Pietro Luciani ce l’hanno fatta: in poco più di 18 giorni hanno portato a termine la Transat Jacques Vabre, la traversata oceanica in coppia da Le Havre, in Francia a Salvador de Bahia in Brasile vinta da “V & B” con Maxime Sorel e Antoine Carpentier. I due velisti veneziani, portacolori della Compagnia della vela, hanno centrato uno splendido sesto posto nella classe 40 con “Colombre XL”.

Una grande impresa quella di Juris e Luciani, primo equipaggio non professionista a tagliare il traguardo, senza uno sponsor e con un mezzo collaudato ma ben lontano dalle performance dei class 40 nuovi.

Un sesto posto quello di Colombre XL che dunque vale come una vittoria. I due velisti “normali”, 100% sponsor free, cioè senza nemmeno uno sponsor che li aiuti nei forti costi che un’impresa del genere prevede.

«Siamo molto contenti di aver portato a termine la regata», commenta Juris, con la voce stanca ma felice, «Non pensavamo di concludere sesti, ma anche in altre regate di questa classe avevamo ottenuti buoni risultati».


Certo non è stata una passeggiata: «A causa di un grosso problema tecnico abbiamo temuto di doverci fermare», spiega, «e questo ci avrebbe costretto a compromettere il risultato sportivo e a condurre una regata completamente diversa. Siamo riusciti a rimettere a posto il danno e questo è stato uno dei momenti più belli».

Una regata che richiede una continua concentrazione, come tutte le atlantiche. «Durante tutta la regata», spiega Massimo Juris, «devi fare i conti con una tensione latente, sai che il minimo errore che fai si paga e poi c’era il timore di dover gestire un ritiro che sarebbe risultato molto complesso, visto che per tornare indietro avremmo dovuto fare i conti con venti contrari».

«Nel Pot au noir, cioè nella zona tra i due tropici, che è caratterizzata da un’alternanza di groppi e calme totali, abbiamo ridotto la distanza a 40 miglia dietro a Team Work e Region Normandie, ma abbiamo concluso con 300 miglia di distanza: all’uscita della depressione infatti a differenza loro ci siamo trovati in una zona di bonaccia. Noi eravamo molto ben preparati ma è incredibile come il vento possa girare in un solo minuto«.

Juris tiene a ringraziare moltissimo il suo co-skipper per l’impegno e la bravura: «Pietro Luciani è stato veramente molto forte e completo».

Luciani ringrazia a sua volta e sorride: «Siamo molto soddisfatti», spiega, «È stata una regata molto lunga dove una piccola perdita di concentrazione ti può costare parecchio per tutta la gara, ma sapevo di poter contare su un compagno valido. È una questione di fiducia reciproca, sai che stai lavorando per un obiettivo comune e che devi rimanere concentrato fino all’ultimo miglio. Era la nostra prima Transat ma siamo stati fortunati perché alla partenza abbiamo avuto condizioni meteo buone e l’uscita dal Canale della Manica è stato molto facile. Quest’anno la regata è stata molto intensa, ma con condizioni ottimali».

Archiviata quest’impresa, Juris non intende però cambiare i programmi di vendere l’imbarcazione e di tornare a regatare nel Mediterraneo. A metà dicembre la barca Colombre XL verrà imbarcata su una nave e farà ritorno nel Mediterraneo, mentre i due velisti torneranno a Venezia.

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