Hall of Fame mondiale Numa è il primo dei nostri
MESTRE. Mauro Numa nella Hall of Fame della scherma mondiale. Istituita lo scorso anno per festeggiare il primo secolo di vita della federazione internazionale (Fie), inizialmente aveva salutato l’ingresso di 112 schermidori delle varie discipline, ma anche arbitri, maestri e dirigenti di livello internazionale. I promotori hanno inizialmente pescato tra le nazioni leader del movimento come Italia, Russia, Francia e Germania, dimenticando però per strada parecchi nomi illustri tra fioretto, sciabola e spada. Il tempio della fama, come viene anche chiamato nella versione italica del nome, raccoglie coloro che hanno vinto medaglie a livello olimpico e mondiale. A volerlo sono state Gran Bretagna, Belgio, Germania, Italia, Francia, Ungheria, Olanda, Repubblica Ceca e Norvegia. Tra i primi 112 insigniti ci sono stati otto schermidori italiani: Giovanna Trillini e Valentina Vezzali in campo femminile, mentre in campo maschile Giancarlo Brusati, Giulio Gaudini, Edoardo Mangiarotti, Aldo Montano, Nedo Nadi e Giuseppe Mazzini. Incredibilmente, però, nessuno dei grandi fiorettisti della scuola veneziana era stato nominato al primo giro, con pluricampioni mondiali e olimpici del calibro di Numa, Borella, Cipressa, Vaccaroni o Dal Zotto per citarne solo alcuni.
Ecco che in queste ultime ore almeno uno di loro ha ricevuto il riconoscimento, e si tratta appunto di Mauro Numa, mestrino classe 1961, che al collo si è messo due ori olimpici e nove medaglie iridate, più ori ad Europei e Giochi del Mediterraneo, Coppe del Mondo e titoli italiani.
«Inutile dire che la cosa mi faccia molto piacere» il commento ieri di Numa, «è un riconoscimento di grande prestigio, anche se ne mancano di grandi campioni da aggiungere alla Hall of Fame della scherma. Forse il criterio usato potrebbe essere discusso, perché hanno lasciato fuori molte persone» aggiunge il carabiniere mestrino, «ma dopo tanti anni di carriera è comunque bello, una scelta che mi rende orgoglioso».
Mauro Numa, però, l’ha scoperto solo attraverso Facebook con il messaggio di un amico e avversario di pedana. «In effetti è così, non ho ancora ricevuto nulla di ufficiale, nemmeno una comunicazione degli organizzatori, però ci sono! Ora l’augurio è che la Fie si ricordi anche degli altri grandi campioni, non solo italiani, che mancano ancora all’appello, C’è tanta gente che merita questo riconoscimento perché ha dato tanto alla scherma e l’ha fatta crescere come la vediamo oggi».
Simone Bianchi
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