«Grazie per gli applausi ma il merito è di tutti»
PORTOGRUARO. Tempismo perfetto nelle uscite, capace di accorciare sempre quando gli avversari superavano i suoi compagni della difesa, e una serie di parate da urlo a inizio ripresa e nel finale, fanno di Giovanni Zandrini l’indiscusso uomo-partita della sfida tra Venezia e Renate. Un titolo che la dice lunga sul lavoro che ha dovuto fare ma, del resto, è lì per parare, e questa volta lo ha fatto ad altissimi livelli, lanciando la sua squadra verso la finale promozione. «Sono contentissimo per la mia prestazione, ma condivido questo risultato con tutti miei compagni e con l’allenatore, d’altro canto non ho mica fatto tutto io da solo» racconta con semplicità il portiere del Venezia, «il primo tempo l’ho fatto quasi da spettatore, perché il Renate non ha creato grandissime occasioni, o comunque non mi ha costretto a parate particolarmente difficili. La ripresa è stata tutta un’altra storia, ma siamo lì per quello, e stavolta è andata bene». Il gol iniziale ha dato un vantaggio in più agli arancioneroverdi, costringendo poi i lombardi a un forcing per cercare due reti. «Paradossalmente, forse, abbiamo segnato troppo presto» commenta Zandrini, «ma ben che venga un gol comunque. La ripresa abbiamo si sofferto un po’ troppo, ma direi che alla fine ci siamo meritati questa finale, non abbiamo rubato nulla, andando ben oltre i due pareggi che ci sarebbero potuti bastare per passare il turno. La mia parata più difficile? Non ho dubbi, di sicuro quelle dell’ultima azione ospite con le tre occasioni in serie che loro hanno avuto».
I compagni e anche il tecnico Sottili si sono complimentati per questa prestazione. «Fanno piacere i complimenti, ma questa prestazione è frutto di un duro lavoro di recupero che ora sta culminando in maniera positiva. Quando sono arrivato al Venezia non ero in forma, ero fermo da alcuni mesi, e mi ci è voluto del tempo per essere davvero al top. Ce l’ho fatta anche io».
I primi 180’ se ne sono andati con un esito favorevole, ora ne mancano altrettanti per la promozione in Prima Divisione. «È indifferente chi ci troveremo davanti tra Monza e Bassano. Scherzando, potrei dire il Monza visto che mi ha fatto un gol in meno negli scontri diretti. Sono tuttavia entrambe delle ottime squadre, e se vogliamo andare su di categoria, una delle due le dobbiamo per forza batterla. Non credo che faremo la corsa su due pareggi, perché i gol possono arrivare in qualsiasi momento, ed è meglio pensare di vincere per essere più tranquilli. Una dedica la faccio alla mia famiglia che mi è sempre vicina. Spero di poter regalare ai miei familiari qualche altra gioia, ma non dico altro in questo momento». Quindi Zandrini conclude: «Certo, il Mecchia ci ha portato fortuna in questa occasione, però sarebbe bello poter tornare a giocare al Penzo per il ritorno della finale. È il nostro stadio, quello dei nostri tifosi, sarebbe importante per tutti noi perché alla fine con il mister Sottili abbiamo sempre fatto grandi partite su quel campo».
Simone Bianchi
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