Giulia Formenton torna con l’argento mondiale
ORIAGO. C’è un legame tra le vorticose acque del fiume Vrbas di Banja Luka (Bosnia Erzegovina) e quelle placide del Naviglio del Brenta a Oriago. Sono le pagaiate vincenti di un’atleta nata sulle anse dell’affluente del Brenta che scorre lungo la Riviera. Giulia Formeton, 18enne tesserata del Canoa Club Oriago, che nel mondiale assoluto di canoa discesa appena concluso ha conquistato l’argento a squadre nella prova sprint assieme alle compagne di avventura Costanza Bonaccorsi e Mathilde Rosa. Un risultato importante per la giovane di Oriago, al secondo appuntamento con un mondiale assoluto, ma già con un paniere colmo di successi internazionali juniores. «Al mio secondo mondiale assoluto, dopo quello dello scorso anno a Vienna, abbiamo ottenuto un argento incredibile nella prova sprint. È una corsa a tempo che si conclude in poco più di un minuto, in cui è importante arrivare al traguardo tutte e tre insieme, per questo c’è tutto un gioco di scie e di cambi, un po’ come nel ciclismo. Ci vuole il giusto affiatamento e una intesa che noi abbiamo, pagaiando insieme da due anni».
Poi ci sono i risultati nella prova a squadre classica e nella prova individuale, dove ha raggiunto la finale, prima italiana della categoria juniores a conquistarla in un torneo iridato assoluto. «Nel percorso classico, che dura una quindicina di minuti, abbiamo purtroppo avuto un problema alla barca a metà percorso e siamo giunte quarte, ad un passo dal podio, il che avrebbe coronato un mondiale incredibile».
Nella prova individuale si è piazzata al nono posto. «Peccato che la discesa non sia una disciplina olimpica come lo slalom, nella stagione a cinque cerchi di Rio» aggiunge, «abbiamo sperato sino all’ultimo che fosse ammessa almeno come disciplina dimostrativa, ma senza fortuna. Forse per la prossima edizione. Speriamo». E per la giovane predestinata pagaiatrice veneziana, studentessa al quinto anno del liceo scientifico “G. Bruno” di Mestre, c’è tutto il tempo di prepararsi all’ambito traguardo olimpico, dopo l’argento mondiale a 18 anni e una costante crescita individuale. «Ho cominciato alle medie, quando avevo 11 anni. Nelle scuole locali il nostro club avvia alla disciplina sulle acque del Naviglio e mi sono appassionata sin da subito».
Alessandro Torre
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