Giovanna Pizzato sempreverde «All’atletica non so rinunciare»

MESTRE. Intramontabile Giovanna Pizzato. Sono poche nel panorama dell'atletica nostrana le specialiste del mezzofondo capaci di ottenere i suoi risultati. Tornata più forte di prima, lei che nel...

MESTRE. Intramontabile Giovanna Pizzato. Sono poche nel panorama dell'atletica nostrana le specialiste del mezzofondo capaci di ottenere i suoi risultati. Tornata più forte di prima, lei che nel 2000, a 24 anni, all'apice della carriera, decise di smettere con l'attività agonistica per poter proseguire gli studi e laurearsi in scienze dell'educazione e poi intraprendere la strada del lavoro. Un'occhiata al curriculum: dopo aver vinto tutto il possibile nelle categorie giovanili, partecipa con la maglia azzurra ai campionarti del mondo juniores di corsa campestre; poi il primo tittolo italiano sui 3000 metri (9'15") e via via il titolo universitario a Formia, i mondiali ekiden su strada a Osaka nel 1997 , nel 1998 a Yokohama e nel 1999 a Pechino. Seconda nel campionato europeo di mezza maratona a Trieste con il crono di 1h12' e poi sempre nel 1998 prima italiana nella maratona di Venezia con 2h38'. L'anno successivo partecipa a New York, chiudendo al settimo posto assoluto e seconda tra le italiane. All'improvviso nel 2000 decide lo stop. Pochi mesi fa, convinta dall'allenatore Bepi Mattiello, è tornata prepotentemente alla ribalta, nononstante le 36 primavere sulle spalle e la lunga inattività. «Ho sentito qualcosa dentro» racconta la atleta dolese, «una forte spinta che mi ha portato a rimettere le scarpette e riprovare l'avventura della corsa. Mi sono subito affidata a Mattiello e sono arrivati risultati tecnici insperati. In questo devo ringraziare anche Renato Costantini, presidente della Essetre Running che mi ha dato la possibilità di gareggiare con la sua società».

E di nuovo vittorie importanti. «Non credevo di tornare così presto su buoni livelli. Nel 2012 ho vinto la mezza maratona notturna a Jesolo in 1h23' e poi mi sono piazzata seconda nella CorriMestre. Ho vinto “L'ora di Martellago” stabilendo il record della corsa ed il Circuito del Polesine dove sulle otto gare previste ne ho vinte sette».

E su pista come va? «Non mi lamento, stiamo lavorando con Mattiello anche per la pista. Comunque ho già 4'19" sui 1500 metri e 9'15" sui 3000. Dopo la lunga sosta mi era rimasto un po' rimpianto non essere riuscita a dare tutto nell'atletica e quindi ho voluto riprovarci. In questo è stato fondamentale anche il mio compagno Danilo che mi ha spronato, all'inizio è stata dura anche perchè ho una bimba, Emma, di quattro anni che non posso trascurare, però sono già molto contenta di quello che sto ottenendo».

Valter Esposito

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