Gianni Vio alla conquista degli States

Il tecnico mestrino, “mago delle punizioni” chiamato dal D.C. United di Thohir
MESTRE 08/12/2005 Stadio Baracca Mestre Edo- Julia Sagittaria nella foto All. Gianni Vio (C) Bertolin Matteo richiesto da CRUCCU MESTRE 08/12/2005 Stadio Baracca Mestre Edo- Julia Sagittaria
MESTRE 08/12/2005 Stadio Baracca Mestre Edo- Julia Sagittaria nella foto All. Gianni Vio (C) Bertolin Matteo richiesto da CRUCCU MESTRE 08/12/2005 Stadio Baracca Mestre Edo- Julia Sagittaria

VENEZIA. Un professionista affermato, un giramondo che porta il suo verbo in molti campionati, dopo essere partito dal pianeta dilettantistico veneto. Un professionista dedito al lavoro, instancabile, pignolo, meticoloso, determinato. Ma anche riconoscente e che, nonostante il successo che in questi anni ha caratterizzato la sua attività, non dimentica i vecchi amici e da dove è partito. Così accade che in questi primi mesi del 2017, Gianni Vio. 63 anni, allenatore mestrino, accetti di aiutare l’Aiac di Venezia presieduta da Michele Marton nel promuovere la campagna di tesseramento 2017 dell’associazione di categoria. E adesso invece abbia le valigie pronte per partire verso gli States per uno stages al D.C. United, società che milita nella Mls e di proprietà di Erick Thohir.

«Andrò a fare quello che è il mio lavoro, l’allenatore sulle palle inattive in attacco. Una collaborazione con il club statunitense ma poi sarò pronto a qualche altra esperienza, perché ho iniziato un’attività che potrebbe farmi viaggiare per vari campionati esteri, a seconda di chi possa avere bisogno di qualche accorgimento nella fase delle palle da fermo». Com’è successo anche in occasione di una trasferta in Brasile lo scorso 2016, per un incontro tecnico a cui hanno assistito molti allenatori locali. La fama di Gianni Vio, “il mago della palle inattive” è nota in tutto l’universo del pallone, basta sfogliare il variegato curriculum che ha caratterizzato la sua carriera. A partire dal 2006-2007 quando inizia la sua esperienza con Walter Zenga negli Emirati Arabi, dove l’ex portiere della nazionale stava allenando l’Al-Ain. Un rapporto già iniziato nel 2004 quando Zenga rimane affascinato dal libro di Vio “Più 30 per cento”, vera Bibbia scritta dall’allenatore mestrino, il primo di due libri , mentre il secondo è una raccolta di dieci interviste fatte allo stesso Vio dalla rivista nipponica “Il Footbalista” quando allenava in Championship nel 2016 e poi raccolte in un volume edito in Giappone. «Rimasi venti giorni suo ospite e provammo subito alcuni schemi in allenamento, che già alla prima partita diedero effetto: vincemmo contro la terza in classifica, grazie ad un gol segnato su calcio d’angolo», il ricordo di Vio. «L’anno successivo, da allenatore stavolta della Dinamo Bucarest, Zenga mi propose di entrare in pianta stabile nel suo staff. Avevo però il mio lavoro in banca che non mi sentivo ancora di lasciare:, collaborai così fruendo di permessi vari». Zenga anche a Catania e Palermo, poi Swansea con Sousa, ancora Zenga in Arabia Saudita, poi Svizzera, Triestina, e nel 2012/2013 il rapporto con Montella alla Fiorentina per due stagioni, sino a quello con Pippo Inzaghi nel 2014/2015 al Milan e infine l’esperienza al Brentford in Championship inglese nel 2015/2016. E adesso si riparte dagli Usa, perché quel 30% profetizzato nel 2004 è una quota delle reti da palle inattive che Vio vuole far raggiungere e superare alle sue formazioni sul totale dei gol segnati.

Alessandro Torre

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