Galtarossa, la classe non si dimentica

Il campione olimpionico è tornato alle gare dopo tre anni di stop

VENEZIA. Undici chilometri di gara è, per sua definizione, “molto di più dell'intera distanza che ho percorso in barca dall'inizio dell'anno”, eppure il risultato non è stato proprio da buttare via. Rossano Galtarossa, pluricampione olimpico del canottaggio, domenica scorsa è tornato a vogare: a Torino per la Silverskiff della Canottieri Cerea, approfittando lui di una giornata dal clima ideale e gli organizzatori della presenza del campione, per motivi federali. «Dopo tre anni, e con ben poco allenamento, sono tornato a gareggiare: prima esperienza agonistica nel mondo master all'insegna del divertimento. Crono modesto vista la preparazione fisica, ma dando un'occhiata al cardiofrequenzimetro posso dire che la determinazione non è mancata: per tre quarti d'ora sono stato stabile sopra alle 170 pulsazioni. Non male», racconta. Lo spirito agonistico non se ne va dopo aver appeso il remo al chiodo, e il gigante del canottaggio ha chiuso terzo nella sua categoria e 66mo nella classifica generale su 508 partecipanti.

Agonismo che riemerge pure quando gli si chiedono le sensazioni per aver visto magari qualche giovane passargli davanti. «Ragazzini? No, non passavano un cavolo. Io ho solo superato... Bravo però l'organizzatore a mettermi in una posizione in griglia favorevole». L'aspetto ludico si è intrecciato a un obiettivo più serio: «Come consigliere federale mi sono occupato di compilare il regolamento per le gare endurance dei disabili, che non esisteva: grazie all'interessamento della Canottieri Cerea, è stato possibile inserire le gare di pararowling fra quelle federali». Quale sarà la prossima gara di Rox? ««È in arrivo l'inverno, uscire sul fiume diventa meno gradevole.La cosa più importante è tenere le mani abituate ai remi per non lasciarle in pasto alle vesciche».

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