FavaroMarcon, una beffa atroce

Eccellenza. Ai biancoverdi non basta il gol di Ciullo, il Quinto li condanna alla retrocessione negli ultimi 180 secondi
Di Simone Bianchi
Bolognini Quinto Unionquinto -favaromarcon in foto tiro gol marcon
Bolognini Quinto Unionquinto -favaromarcon in foto tiro gol marcon

QUINTO. Veder sfumare il sogno salvezza in 180 secondi si può, e lo ha dimostrato ieri pomeriggio il FavaroMarcon, salutando l’Eccellenza per non essere stato capace di chiudere prima la partita. Allo stadio Righetto i biancoverdi hanno dimostrato che la categoria la meritavano, tenendo in mano il risultato fino a tre minuti dal termine, ma anche cosa non si deve fare per perderla.

Un risultato, il 2-1 per il Quinto, che alla fine sta molto stretto, ma ai trevigiani non si può dire nulla, perché nella ripresa ci hanno provato con più convinzione, lasciando agli ospiti il contropiede e l’amarezza della sconfitta e della retrocessione.

Occasioni. Tante quelle viste nel corso di questa sfida secca da playout, con il FavaroMarcon che ha cominciato con il piglio giusto, cercando di fare la partita e anche in parte riuscendoci. Il Quinto, dal canto suo, ha iniziato con un 4-4-2 di contenimento, provando a sorprendere gli ospiti solo di rimessa, e cosa che invece ha poi avvantaggiato gli uomini di Gallina. Dopo una ventina di minuti in cui la mira da entrambe le parti è stata piuttosto scarsa, a spezzare l’equilibrio ci ha pensato Ciullo, complice un pessimo rinvio di Bragagnolo, intercettato a metà campo da Serena. Immediato il lancio per il compagno di squadra che ha bruciato sullo scatto un Segato piuttosto incerto, e si è involato verso la porta per l’1-0.

Scelte azzeccate. I biancoverdi hanno tenuto alta la linea di difesa, con i centrali che non lasciavano spazi agli avversari e raddoppiavano costantemente su Baù. Lanzara è passato al 4- 3-3 avanzando prima a sinistra e poi a destra Appiah, ma i suoi non hanno trovato varchi. Al 32’ Lermee, che ha avuto a lungo in pugno il centrocampo, ha centrato la traversa con un tiro da fuori area a Bragagnolo battuto. Per contro Baù al 40’ si è visto togliere la gioia del pareggio da Brunetta, bravo a deviare con la punta del piede la conclusione al volo prima che arrivasse in porta il pallone.

Contromosse. Nella ripresa Lanzara ha cercato nuove soluzioni inserendo Marchetto e Aboagye, bravi a distanza di pochi minuti nell’impegnare un Saltarel in gran vena. La legge non scritta del calcio insegna, però, che se sbagli, poi il gol lo subisci. E così il FavaroMarcon ha vanificato le fatiche con Rumor, Ciullo e Schiavon e al 42’, su una punizione dal limite molto contestata, Baù con un gran tiro di esterno destro ha piazzato la palla sotto l’incrocio per l’1-1. I difensori biancoverdi, a ragione, si sono messi le mani nei capelli, ma non sapevano ancora che tre minuti più tardi il signor Cosso di Reggio Calabria avrebbe fischiato un rigore per mani in area (contestato, ndr) di Brunetti su tiro di Cibin, con secondo giallo ed espulsione per il difensore. Dal dischetto Marchetti ha chiuso la partita condannando la squadra di Gallina alla retrocessione.

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