Favarin, un cacciatore di promozioni

Calcio Serie D. Venezia comincia a conoscere il suo nuovo tecnico mentre il Monte (prossimo avversario) esonera il suo
Cruccu Venezia 22.12.2012.- Calcio Venezia/Union Quinto. Allenatore Venezia: Giancarlo Favarin.- Interpress
Cruccu Venezia 22.12.2012.- Calcio Venezia/Union Quinto. Allenatore Venezia: Giancarlo Favarin.- Interpress

MESTRE

Con la Lucchese fu sufficiente una rete per espugnare il campo del Sansovino, con il Venezia ha servito un poker all’Union Quinto. Gli esordi portano bene a Giancarlo Favarin, toscano di Pisa, come si deduce dalla cadenza, ma con sangue veneto nelle vene. «Mio papà era di Monselice, mia mamma di Camposampiero, quasi agli antipodi della provincia di Padova – spiega il neotenico arancioneroverde – ma io mi sento pisano a tutti gli effetti». Misura le parole, il successore di David Sassarini, un abbozzo di sorriso dopo la trionfale cavalcata di domenica. «Due errori in avvio, poi la squadra si è comportata bene» conferma con soddisfazione. Pisano («Un chilometro dalla Torre»), orgoglioso di esserlo, ma un pisano diventato beniamino dei tifosi della Lucchese. «In Toscana la rivalità tra le città ha tradizioni secolari, nemmeno pisani e lucchesi vanno d’amore e d’accordo. Infatti, all’inizio, venni accolto con scetticismo dalla piazza e dai tifosi». Adesso, a distanza di oltre un anno dall’esonero quando era in Prima Divisione, continuano ad arrivare attestati di stima dai tifosi rossoneri al neotecnico del Venezia. «Lo so, mi sono conquistato la fiducia dei tifosi lucchesi a suon di risultati». Ed è quello che si augura anche dai sostenitori arancioneroverdi. Il regista in campo di quella Lucchese era una vecchia conoscenza del Penzo. «E’ vero, Alessandro Galli, un giocatore di grande tecnica, capace di ricoprire più ruoli».

Sposato, padre di tre figli, Giancarlo Favarin ha un unico, grande hobby, la caccia. «Non poteva essere diversamente abitando in Toscana. Ricordo che ho iniziato sgambettando dietro a mio padre, ha costituito per tanti anni un toccasana dopo lo stress delle partite domenicali. Adesso ci vado più raramente, anche perché la selvaggina sembra essere scomparsa. I luoghi più battuti? Beh, l’area del parco regionale del Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, un ambiente straordinario».

Solo caccia? «Tempo per altri passatempi non ne ho, ogni tanto leggo qualche libro. Il passaggio al Venezia? In famiglia è stato accolto bene, da troppo tempo ero fermo, tanto che accompagnavo anche mio figlio a scuola. Sarò meno a casa, ma è il mio lavoro».

Una tappa importante per Giancarlo Favarin, tanto che domenica ha preferito rimanere a Mestre che ritornare a Pisa. Domani intanto, il Venezia sarà impegnato in amichevole a Spinea (ore 15) contro la formazione che occupa il terzo posto nel girone N del campionato di Seconda categoria.

Intanto le acque sono agitatissime in casa del Montebelluna, prossimo avversario del Venezia. La squadra è in forma, quarta e in serie positiva (4 vittorie di fila) , ma è saltato l’allenatore: via Alberto Pisani, squadra affidata ad Ivanoe Lanzara (tra l’altro ex terzino del Venezia) che ricoprirà il ruolo di allenatore e giocatore, in linea di massima affiancato dal direttore sportivo Rinaldo Mazzonetto, in possesso del patentino di seconda categoria. Lanzara (patentino di prima) tra l’altro per domenica è squalificato. Il Montebelluna si è «espresso» ieri attraverso comunicati apparsi sul sito ufficiale ed ha annunciato il silenzio stampa di tutti i tesserati fino alla fine della partita con il Venezia, «in considerazione dell'attuale momento e dell'importante gara che aspetta domenica la squadra». Ma ha ufficializzato anche la risoluzione del «rapporto di collaborazione con Pisani per divergenze con la proprietà». L'incredibile allontamento di Pisani si accompagna all'arenarsi della cordata legata all'imprenditore tombolano Giacomazzi (con altri soci montebellunesi) e supportata dal digì dimissionario Taibi.

Michele Contessa

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