Ecco il Pedale Veneziano ambasciatore su due ruote

Un club operativo da oltre un secolo, una passione più forte della fatica Fiorin: «Storia e cultura della nostra città in giro per il mondo. In bicicletta»
Di Simone Bianchi

VENEZIA. C’è modo e modo di vivere sulle due ruote, e il Pedale Veneziano, gloriosa società ciclistica del centro storico, lo ha voluto raccontare ai cittadini e agli appassionati in quattro modi differenti. Ha così organizzato un ciclo di conferenze proprio per affrontare il tema in tutta la sua bellezza, nelle criticità e anche nella fatica, invitando a parlare personaggi che in questi ultimi anni si sono resi protagonisti di grandi imprese. Il cicloturismo prima di tutto, lontano dall’agonismo, alla ricerca di una soluzione per viaggiare all’aria aperta e vivere la natura nella sua semplicità. «L’idea è quella di coinvolgere la cittadinanza, e noi che abbiamo già festeggiato il secolo di attività con la nostra associazione, abbiamo promosso questa iniziativa per divulgare anche la bellezza del muoversi in bicicletta attorno al mondo» spiega Alberto Fiorin, numero uno del Pedale Veneziano. «Da qui la scelta di uscire dalla nostra sede dei Tolentini per utilizzare uno spazio come il Future Centre di Telecom dove accogliere amici, appassionati e curiosi».

I promotori hanno voluto affrontare quattro diversi modi di muoversi sulle due ruote. Il primo incontro è stato quindi dedicato al viaggio da Marghera a Copenaghen in Danimarca in cui Daniele Pernigotti e Claudio Bonato hanno raggiunto la sede del Congresso sull’ambiente, portando un messaggio dalla nostra città alle scuole dei luoghi attraversati verso nord in diciassette tappe affrontate con ogni condizione climatica. «Vedere la bicicletta sotto tutti i punti di vista è importante, perché ci si rende davvero conto che con ingegno, coraggio e forza si può andare ovunque e in qualsiasi modo» aggiunge Fiorin, «è il caso di Claudio Busatto, che venerdì prossimo (6 marzo) porterà il suo esempio: fare arte con la rotazione delle ruote a seconda dei percorsi e terreni affrontati. Può sembrare incredibile, ma è vero, e con i suoi quadri si va a finanziare i viaggi sulle due ruote. Chiuderà Angelo Sentieri, insegnante alle scuole superiori e presidente della Polisportiva Bissuola, che racconterà la sfida del suo viaggio in Islanda con Marco Filipetto».

Andare in bicicletta al giorno d’oggi è però difficile, e il presidente del pedale Veneziano ha le idee chiare su questo argomento. «Non è facile, anzi, è decisamente pericoloso, specie quando ti trovi in realtà in cui il ciclista non è tutelato, dove mancano piste ciclabili e garanzie di sicurezza. Basti pensare a cosa devono fare i nostri associati per raggiungere dal centro storico veneziano la terraferma. Il Ponte della Libertà pare qualcosa di invalicabile. C’è ben poca tutela per la mobilità dolce. Il mondo non è detto che vada visto solo correndo a 40 chilometri orari« insiste Fiorin, «lo si può godere e vivere anche più comodamente, gustandosi il paesaggio e incontrando culture diverse. Penso ai viaggi organizzati da noi in passato e a quelli che vogliamo ancora fare. Ogni due anni ci cimentiamo in qualcosa di diverso e già abbiamo raggiunto svariate località europee. Due anni fa siamo arrivati a Dubrovnik, alla caccia dei cento leoni veneziani in onore della Serenissima, ma è nostra intenzione essere ambasciatori della venezianità, con raid quest’anno ad esempio ci vedranno raggiungere Santa Maria di Leuca, e poi altri luoghi lungo tutte le coste italiane in breve tempo. Pedalare è sano, ma non è solo una lotta contro il tempo o gli avversari, è un modo di vivere e di apprezzare il mondo in cui viviamo».

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