Dominio veneziano nell’Offshore con Maschietto, Amadi e Giuponi

A Jesolo il Grand Prix Racing ha battuto anche il mare mosso. La sfortuna si accanisce su Tagliapietra fermato al comando da un guasto. Applausi per il treportino Bevilacqua, campione a 65 anni
Di Thomas Maschietto

JESOLO. Nel segno dei Panthers, i tifosi per eccellenza della Reyer Venezia, il primo Gran Prix Endurance Boat-Racing e Offshore 3000 che si è corso nelle “onde formate” del mare di Jesolo valido per la prima tappa del campionato italiano Endurance e la seconda per gli Offshore.

Nel week end jesolano dal tempo sempre più pazzerello fa incetta di medaglie e trofei Matteo Maschietto, veneziano del centro storico, che fa parte del direttivo delle Pantere orogranata e che ovviamente segue la Reyer un po’ dappertutto. Maschietto, a sorpresa, in coppia con il treportino Roberto Amadi, con l’imbarcazione C10, ha vinto la gara degli Offshore 3000 in 50’ e 50” staccando quasi di un minuto (57,8 secondi per la precisione), un tempo di distacco che è quasi un’enormità in questo tipo di gara, i fratelli napoletani Diego ed Ettore Testa campioni italiani in carica e vincitori della prima tappa che si è corsa ad Acciaroli, nel salentino. Terzo con la C97 l’equipaggio vicecampione italiano composto da Dario Garofalo e Alex Barone, secondi nella prima tappa disputata il 20 maggio scorso.

Matteo Maschietto è poi anche finito sul terzo gradino del podio nell’Endurance Boat Racing B insieme all’altro veneziano della Giudecca, Giovanni Giuponi a bordo dell’imbarcazione B67. Un risultato di prestigio per il duo Maschietto Giuponi che nonostante un’avaria al motore e i molti impatti con le onde formate (termine tecnico per indicare il mare mosso) che hanno procurato più di un danno alla B67 sono riusciti a portare a termine la competizione e classificarsi terzi. L’Endurance B è stata vinta dai toscani Roberto Cucurnia e Giovanni Casagni che hanno staccato di un giro la B78 del piemontese Guido Lasciarrea. Ottimo il quarto posto di Giuseppe “Bepi” Bevilacqua, di Cavallino Treporti, il più “anziano” del circolo con i suoi 65 anni sul groppone, ma sempre più innamorato della motonautica.

Nella Endurance Boat Racing S la perdita di una fascetta, “dal costo di 20 centesimi” come ha affermato lo stesso pilota di Burano, ha fermato nel primo chilometro di gara il bolide di Luca Tagliapietra quando nel rettifilo stava compiendo il decisivo sorpasso per mettersi al comando della corsa. Su quattro imbarcazioni partecipanti solo la S77 del modenese Enrico Marani che ha vinto la categoria e la S20 del milanese Achille Mazzucotelli hanno completato la corsa. Per Marani si tratta dell’ennesimo trionfo sull’acqua, dopo il titolo mondiale vinto nelle acque di Badalona in Spagna. «Sono molto soddisfatto di come sono andate le cose» è il commento di Giovanni Giuponi, «il terzo posto è come una vittoria per noi. La nostra è una barca da lago che non si sposa per niente con il mare mosso. Abbiamo spinto nei primi tre giri, poi abbiamo perso un pezzo di motore ed è già tanto che siamo arrivati al traguardo».

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