Da Portsmouth la grande avventura

VENEZIA. Tra le grandi imprese in giro per il mondo Roberto Vianello resterà nella storia dello sport veneziano la sua partecipazione nel 1981 alla “Withbread Round the World Race”, la celebre regata attorno al mondo con partenza e arrivo a Portsmouth. Membro dell’associazione Cape Horn, Vianello fu il primo veneziano a partecipare a questa regata, che oggi si chiama “Volvo Ocean Race” e si disputa ogni quattro anni. Una regata molto impegnativa che parte ad ottobre e dura nove mesi, attraversando i mari più pericolosi del mondo.
La passione di Vianello per la vela era nata anni prima a Porto Venere, dove abitava una zia. Lì aveva attrezzato una barca con la quale aveva partecipato alla Coppa Fiorillo a La Spezia. La sua prima barca si chiamava Tarabocchia, era in legno e senza spigoli. Poi Vianello fece per qualche anno l’istruttore di vela a Caorle ma il suo pallino rimaneva quello di fare la regata attorno al mondo. Ma per fare una regata di questo genere ci volevano molti soldi e così Vianello si diede da fare e alla fine riuscì a coronare il suo sogno. Il grande navigatore veneziano Alex Carollo gli progettò la barca e nel 1981, nel giorno del suo 39° compleanno, Vianello partì da Portsmouth per questa grande avventura. Come Vianello raccontò in un’intervista con Franco Bacciolo, pubblicata su Vesport qualche anno fa, in quell’edizione della “Withbread Round the World Race” le barche partecipanti furono 33, quattro delle quali italiane. L’imbarcazione di Vianello si chiamava “Ilga-gomma” dal nome dello sponsor di Jesi ed era la più piccola: 15.50 metri, a spigolo, armata sloop, con un solo albero. Le altre imbarcazioni italiane presenti erano: Falck, Malingri, Panada e Faram Serenissima. Insieme a Vianello, che ricopriva il ruolo di skipper, nell’equipaggio c’erano altri cinque componenti, tre italiani, un francese e uno dello Sri Lanka. Le tappe intermedie di quell’edizione furono tre: a Cape Town in Sudafrica, ad Auckland in Nuova Zelanda e a Mar del Plata in Argentina, prima della conclusione a Portsmouth. Una regata emozionante ed esaltante che riservò anche momenti difficili, come l’onda anomala che causò danni all’apparato radiotrasmitente. L’imbaracazione venne data per dispersa, fino a quando una nave militare argentina non li rilevò e così s’interruppe il silenzio di notizie di 22 giorni. La regata si concluse con un 17° posto e un premio speciale, attribuito per l’atto più coraggioso in quanto la commissione dei medici aveva segnalato che nonostante un principio di congelamento ai piedi, Vianello era rimasto al timone mentre l’equipaggio provvedeva a pompare l’acqua di un gigantesco frangente che era entrato a bordo. Conclusa la regata, “Ilga-gomma” venne venduta in Italia. Tra un impegno e l’altro, Vianello continuò a regatare, congedandosi con un terzo posto nella Giraglia-Insip Telecom. (l.b.)
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