Corradini: "Pronto alla sfida, per vincere"
«Sono tranquillo, la squadra si è rinforzata» dice il nuovo tecnico del Venezia, secondo di Deschamps alla Juve nello scorso campionato di B. «Il ritiro servirà per conoscere meglio i giocatori anche fuori dal campo. La società si è mossa»
MESTRE. Vigilia del debutto. Per Giancarlo Corradini e per il «suo» Venezia. Esordio da capo allenatore, dopo tante stagioni vissute alla Juventus accanto a tecnici come Lippi, Capello e Deschamps. I bianconeri sono in ritiro a Pinzolo da qualche giorno, un anno fa anche Giancarlo Corradini era in Val Rendeva, sotto le Dolomiti di Brenta. Dodici mesi dopo si cambia. E non solo si cambia vallata. Adesso tocca a lui, stilare programmi e tabelle, dare ordini e impartire lezioni di tattica. Lo «studente» diventa professore, lo aspetta, da mercoledì, l’aula di Cavalese, preambolo del suo debutto in serie C/1 a Sant’Elena.
Ultimo weekend di relax per il neotecnico del Venezia («Per modo di dire, visto che mi sto occupando della casa di Torino»), sereno in vista della nuova avventura, soddisfatto del lavoro effettuato dai dirigenti per rinforzare la squadra. «Ho sempre cercato di vivere con estrema tranquillità i periodi di sosta in cui possiamo staccare dal calcio giocato - spiegato Corradini - non avverto assolutamente la pressione dell’esordio, ma è sempre stato il mio atteggiamento, anche quando giocavo. Riesco ad isolarmi, magari la tensione salirà man mano che si avvicinerà la partenza, anche se sto preparando il lavoro con la massima professionalità. Ho alle spalle sei stagioni vissute ad un livello in cui le tensioni e le pressioni sono state al top, quindi sono abituato a vivere queste situazioni, anche da allenatore».
A due giorni dalla partenza per la Val di Fiemme, il Venezia ha già una sua fisionomia ben definita. «I dirigenti hanno lavorato in maniera ottimale nel mercato - ammette Giancarlo Corradini - tutti i reparti sono stati rinforzati rispetto alla passata stagione, sono arrivati giocatori di grandissima esperienza come i fratelli Brevi, ma anche Veronese, e giovani di belle promesse, Pederzoli lo conosco molto bene, che si devono inserire in un gruppo ormai collaudato da due anni. Leggendo le notizie sui giornali, si ha l’impressione che tante squadre si siano rinforzate, aspettiamo anche di conoscere la composizione dei due gironi».
In estate, poi, è difficile trovare una squadra perdente. «E’ vero, tutti si sentono vincitori. I nomi però non sono sufficienti, bisogna vedere le capacità di adattamento alla nuova categoria dei giocatori che scendono dalla serie A o dalla serie B, mentre chi sale dalla C/2 o dai dilettanti può costituire una piacevole sorpresa perché sa giocarsi al meglio la chance che gli viene offerta. Come sempre, sarà il campo a delineare i valori delle squadre». Venezia che sembra già disegnato per andare verso il campionato. «Il ritiro servirà per conoscerci meglio, anche fuori dal campo. Avrò la possibilità di valutare la consistenza della squadra, se va bene così oppure se serviranno dei correttivi. Sono stati acquistati giocatori importanti, aspettiamo un paio di settimane per capire della squadra».
Il Venezia partirà per Cavalese con 24 giocatori. «Ho due alternative per ogni ruolo, è il minimo per una squadra che punta a disputare una stagione da protagonista. Se volessimo fare un torneo di centroclassifica, allora sarebbero sufficienti anche 18 elementi, da integrare con qualche giovane. Il campionato è lungo, bisogna avere una rosa in grado di sopperire a squalifiche e incidenti». Fiemme, Sandonà, Mezzocorona, ma anche Piacenza da affrontare durante il soggiorno all’ombra della catena dei Lagorai. «Avevo chiesto di poterci misurare con una squadra di categoria superiore, sono stato accontentato anche in questo».
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