Cori: «Questo è l’anno della mia rivincita»
MESTRE. Voglia di riscatto, anche se è l’ultimo arrivato, al momento, alla corte di Alessandro Dal Canto. La squalifica di D‘Appolonia e l’infortunio di Franchini lanciano Sasha Cori verso Salò, sarà lui a guidare l’attacco arancioneroverde all’esordio domenica sera con Bocalon e Drame a supporto. Cori ha effettuato l’intera preparazione precampionato con il Cesena, società che detiene il cartellino, il suo nome era abbinato da settimane al Venezia, che alla fine è riuscito a spuntarla sulla concorrenza. «Venezia è sempre stata una grande società» dice l’attaccante di Viterbo, «dalla prima volta che ho saputo che il Venezia era interessato a me, ho puntato a venire qua, anche se mi hanno cercato Varese e Gubbio. Il Cesena ha aiutato il Venezia a livello di ingaggio, così la situazione si è sbloccata». Prima di scendere in campo nelle due amichevole contro Clodiense, dove è andato subito a segno, e Virtus VeComp Verona, Sasha Cori non era stato preso in considerazione dal tecnico Bisoli. In Romagna, Cori, è arrivato nel 2010, ma i suoi gettoni di presenza sono arrivati con le maglie di Carrarese, Empoli ed Entella. «A Carrara sono stato con Stefano Sottili, che ha guidato il Venezia in Prima Divisione» ricorda Cori, «avevo affrontato con grande entusiasmo il passaggio all’Empoli, un anno fa. Avevo la possibilità di misurarmi in serie B, ma sono stato fermato da un infortunio. Mentre ero fuori è arrivato Maccarone, tra lui e Tavano era impossibile ritagliarsi un po’ di spazio, sono due attaccanti di lusso per la serie B, così a gennaio sono andato all’Entella, raggiungendo i playoff e rischiando di mandar fuori il Lecce in semifinale. Se non ci avessero raggiunti allo scadere della gara d’andata, non so come sarebbe finita al ritorno».
Una stagione tribolata alle spalla, una stagione per provare a decollare davanti. «Sì, lo spero vivamente. Sono arrivato al Venezia con grande entusiasmo, voglio ricambiare la fiducia di Dal Canto con i gol. Ho un sogno, un numero che vorrei centrare, ma lo tengo per me». Magari inseguendo quella doppia cifra raggiunta (10) con la Carrarese in Seconda Divisione nella stagione 2010-2011. Sasha, un nome di provenienza russa, come il presidente Korablin. «Ai miei genitori piacevano i nomi stranieri, infatti ho una sorella che si chiama Noemi e un fratello che si chiama Yuri». (m.c.)
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