Corazza: «È vero, sono l’unico che gioca in casa»

PORTOGRUARO. Il Venezia in esilio, l’Alto Adige in trasferta. L’unico che oggi gioca veramente in casa è Simone Corazza, portogruarese di Alvisopoli, frazione di Fossalta resa famosa dalla villa della famiglia Mocenigo. Ventidue anni, arrivato in prestito dalla Sampdoria proprietaria del cartellino, l’attaccante dell’Alto Adige conosce anche i più nascosti meandri dello stadio Mecchia, rettangolo verde compreso. Proprio dal Portosummaga lo prelevò il Venezia nell’estate del 2009, dopo il secondo fallimento, e Corazza ricambiò la fiducia di Andrea Seno e Paolo Favaretto realizzando 13 reti in 37 partite. Fu una delle piacevoli sorprese di quel primo campionato in serie D e a fine stagione il Portogruaro decise di tenerlo in rosa, anche se il suo cartellino, strada facendo(13 reti in 62 partite in Prima Divisione) finì in Liguria. La scorsa estate la Sampdoria lo ha spedito a Bolzano e con l’Alto Adige Simone Corazza è andato a segno finora una volta, realizzando il quarto gol del poker rifilato al Pavia. «Sarei stato felice anche se avessimo giocato al Penzo» spiega il 22enne di Alvisopoli, «ma sicuramente al Mecchia mi sentirò a casa. Sarò l’unico a sfruttare il “fattore campo”, un po’ di emozione la proverò anche perché in tribuna ci sarà tutta la mia famiglia».
Cinque punti in cinque partite, una marcia al rallentatore per gli altoatesini. «Il valore della nostra squadra è superiore ai punti che adesso abbiamo in classifica» aggiunge Corazza, «non siamo partiti bene, ma i conti si fanno solo all’ultima giornata». E l’Alto Adige proverà a invertire il trend contro il Venezia. «Ho bellissimi ricordi della stagione vissuta in arancioneroverde, una squadra nuova di zecca con tanti giovani. Quell’anno non abbiamo centrato la promozione perché il Montichiari era fuori portata. Sul piano personale è stata un’annata molto positiva, e non solo per i 13 gol realizzati. Diciamo che devo ringraziare il Venezia per avermi consentito quel salto di qualità che cercavo, ma è scontato dire che oggi proverò a segnare con tutti i mezzi che ho a disposizione».
Da Lorenzo D’Anna a Claudio Rastelli, l’Alto Adige si presenta al Mecchia con un nuovo allenatore. «Siamo carichi, decisi a dimostrare che finora non si è visto il vero valore dell’Alto Adige. Il Venezia è un’ottima squadra, lo dimostrano risultati e prestazioni, ma noi possiamo far bene anche in un campo difficile». (m.c.)
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