Con Omeri, Cassarà è tornato campione «L’obiettivo è Rio»

Scherma. Il maestro mestrino ha risollevato il bresciano «Speriamo che la preparazione fili liscia fino alle Olimpiadi»
Di Simone Bianchi
VENEZIA, 17 MARZO 2013.FIORETTTO MASCHILE GRAND PRIX FIE .NELLA FOTO : ANDREA CASSARA'.FOTO AUGUSTO BIZZI
VENEZIA, 17 MARZO 2013.FIORETTTO MASCHILE GRAND PRIX FIE .NELLA FOTO : ANDREA CASSARA'.FOTO AUGUSTO BIZZI

MESTRE. C’è un motivo per il quale Massimo Omeri è considerato uno dei maestri di scherma più importanti al mondo. Lo ha spiegato con i fatti nel corso degli ultimi dodici mesi, quando ha ripreso in mano il destino sportivo di Andrea Cassarà, portandolo nuovamente ai vertici del fioretto internazionale. L’atleta bresciano è tornato a imporsi, ha centrato vari podi in Coppa del Mondo e soprattutto ha conquistato l’oro individuale agli ultimi Europei di Montreux e l’oro a squadre poche settimane fa ai Mondiali di Mosca.

«Avevo fatto un calcolo secondo il quale entro 8-10 mesi Andrea sarebbe ritornato al top», spiega Omeri, mestrino ed ex allievo di Livio Di Rosa al Circolo Scherma Mestre, «Ci siamo riusciti, il tutto puntando su Rio de Janeiro, alla caccia di quell’unica medaglia d’oro individuale che ancora manca a Cassarà, cioè quella olimpica». Omeri aveva lasciato l’Italia due anni fa per andare a insegnare a Hong Kong. Motivi di salute lo hanno riportato a casa dopo pochi mesi. Quindi Cassarà lo ha rivoluto come guida tecnica dopo i tanti successi delle stagioni precedenti. Omeri che in passato era stato maestro di un’altra grande del fioretto italiano, Giovanna Trillini, e di Matteo Zennaro.

«In questa stagione dispiace solo per la prova individuale di Mosca, ma Cassarà ha avuto un principio di epicondilite che gli ha causato parecchi problemi durante la gara. Il bilancio però rimane positivo», aggiunge il maestro. «Dopo l’esperienza di Hong Kong sto meglio, ho ancora un anno di contratto a Brescia e la bussola è orientata sulle prossime Olimpiadi brasiliane, per arrivarci senza noie e con Cassarà nelle migliori condizioni possibili per vincere. Poi vedremo che proposte arriveranno e quale futuro mi attenderà».

Intanto nell’orbita di Omeri a Brescia ci sono altre due ragazze mestrine: Stefania Straniero e Martina Sinigalia. Con quest’ultima inizierà a breve la collaborazione. «Stefania ha fatto dei buoni passi avanti, ma è alle prese con un infortunio alla mano che ne ha rallentato l’attività, mentre Martina la seguirò solo dal punto della preparazione fisica. Il suo maestro è, e rimane, Matteo Zennaro di cui ho grande stima. Martina, due anni fa, si è rotta un legamento crociato, e non è affatto facile riprendere a certi livelli. Ha buone doti, ma deve lavorare moltissimo per riuscire a crescere, perché quest’anno farà il passaggio ad atleta di categoria assoluta, e ci vuole un salto di qualità inevitabile per proseguire con grandi obiettivi».

Intanto, però, Massimo Omeri si è rivisto anche con la nazionale. A Montreux in Svizzera, come a Mosca in Russia, tra Europei e Mondiali è stato vicino al commissario tecnico Andrea Cipressa. «Con lui c’è un ottimo rapporto e ci conosciamo da una vita«» conclude Omeri, « anche a Mosca si è dimostrato che l’Italia c’è e vince, sia in campo femminile che in campo maschile, segno che i successi che arrivavano prima non erano merito solo dell’ex ct Cerioni, ma che i fattori del successo sono altri».

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