«Con Camporese il Green Garden ritornerà grande»

Tennis. Un nome prestigioso per il circolo di Asseggiano L’ex azzurro di Coppa Davis dovrà seguire nove squadre

MESTRE. È considerato uno dei protagonisti del tennis italiano tra il circuito Atp e la Coppa Davis, e ora è il responsabile tecnico del Green Garden di Asseggiano, uno dei circoli più prestigiosi d’Italia. Omar Camporese è stato presentato ieri, porta in dote un accordo triennale per riportare in alto le squadre e gli agonisti del circolo mestrino, ed è reduce da una esperienza al Tc Padova dove ha svolto il medesimo incarico.

Il suo arrivo al Green Garden è un messaggio per il tennis veneto e nazionale: la volontà del circolo di Fabio Sapori di tornare ad alti livelli. «Omar è un amico, che vidi giocare per la prima volta proprio qui al Green Garden nei campionati italiani under 14», spiega Sapori, «è un maestro nazionale, e della possibilità che arrivasse da noi se ne era già parlato in passato, ma ora è realtà. Il suo ruolo sarà quello di mantenere ad alti livelli la nostra scuola tennis, e in lui so di aver trovato la persona, il tecnico e l’uomo giusto per riuscirci. Da 53 anni vivo di tennis, e so quel che faccio. A nessuno promettiamo di diventare Borg o Panatta, ma di crescere e cercare di esprimersi al meglio su un campo da tennis, quello sì».

Camporese, bolognese classe 1968, ma di origini venete visto che uno dei nonni era padovano, il Green Garden lo conosce bene avendoci anche giocato tre edizioni dello storico Venice Open. Già da alcuni giorni è operativo nel nuovo ruolo, in un centro sportivo di 47 mila metri quadrati con 12 campi da tennis, quattro piscine, una palestra di duemila metri quadrati, foresteria, ristorante, campi da calcetto, spa e centro riabilitazione.

Dovrà seguire nove squadre iscritte alla serie C, D e ai campionati giovanili e over 35. «Una bella sfida», ammette l’ex azzurro di Coppa Davis, « sono onorato di far parte di questo circolo. A Fabio Sapori mi lega una grande amicizia e l’impegno è quello di far crescere tanti giovani tennisti. Sono di fronte a una nuova pagina della mia vita e il tennis continua a piacermi anche se sotto una prospettiva diversa. Credo di essere un buon maestro, e poter trasmettere le mie esperienze ai giovani è per me una gioia. Ho visto giocare bene tanti bambini, ma il problema è che non sanno cosa devono fare in campo. In giro ci sono tanti picchiatori e, a parte Federer, il tennis è diventato uno sport per chi ha fisico. Il mio scopo è quello di permettere alle nuove leve di sapersi gestire fisicamente, ma capire come orientarsi con i colpi migliori al momento giusto».

Fabio Sapori, parlando dei tornei del passato al Green Garden ha aggiunto: «Certo che mi piacerebbe rifare ancora il Venice Open, ma farlo oggi, con lo stesso livello tecnico del passato, significherebbe trovare almeno un milione di euro. E non è facile. Ci abbiamo provato con Venice International Tennis, ma in un momento di vacche magre e con la crisi del Casinò veneziano. Vedremo cosa ci riserverà il futuro».

Simone Bianchi

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