Claire Feuerstein si porta in Francia la “Save Cup 2013”
MESTRE. Per la prima volta una tennista francese si è imposta nel singolare del Venice Challenge. È Claire Feuerstein, potente mancina 27enne di Grenoble, che in due set ha smascherato i limiti della avversaria. Poco ha potuto la slovena Nastja Kolar, giunta forse anche un po’ stanca a questa finale. Per lei l’ottava partita in altrettanti giorni, visto che è dovuta partire dalle qualificazioni. Comunque fosse andata, nell’albo d’oro sarebbe entrato un Paese nuovo per il singolare, mentre questa edizione 2013 andrà in archivio con il dominio transalpino, visto che Laura Thorpe si è imposta nel doppio, seppur in coppia con la tennista del Lichtenstein Stephanie Vogt. Il caldo e l’umidità l’hanno fatta da padrone ieri mattina sul centrale di via Olimpia. Neppure il tempo di sedersi e asciugarsi le prime gocce di sudore sulla fronte, che la francese ha preso il largo nel punteggio con una facilità disarmante. Cosa stesse pensando in quei frangenti la Kolar, è arduo a sapersi, ma la Feuerstein ha badato solo al sodo: colpi precisi lungo le linee, un rovescio mancino a una mano da far invidia e una solidità mentale che parecchie volte l’aveva invece tradita. Per tutto il primo set ha giocato un metro dentro il campo, non dando riferimenti e tempi per ragionare all’avversaria. La prima di servizio ha fatto il resto, arrivando fino a 5-0 prima di concedere l’unico game del set alla slovena. Partita simile alla semifinale affrontata il giorno prima dalla Kolar, ma nella quale la 19enne di Celje era riuscita a reagire, andando poi a vincere. L’arbitro di sedia Stefano Sacchi non ha avuto eccessivi problemi nel gestire la finale, neppure quando la tensione è salita nel secondo set. Con un break di vantaggio la Kolar si è portata sul 3-1, prima di subire il ritorno della francese con un parziale di 4 giochi a 0. Avanti 5-3, la Feuerstein ha nicchiato un po’, lasciando troppo campo all’avversaria e commettendo qualche errore gratuito di troppo. Si è così arrivati a un giusto tie-break, nel quale l’equilibrio si è spezzato subito. Cinque punti consecutivi hanno scavato il solco per la Feuerstein, che ha poi chiuso 7-2 il tie-break e 7-6 il set. Save Cup in Francia, si diceva, in una edizione del torneo che ha riservato non poche sorprese: da quelle indubbiamente negative del passaggio a vuoto delle tenniste italiane, questa volta pressoché solo meteore rispetto al successo di Karin Knapp della scorsa edizione, ma positive perché comunque lo spettacolo non è mancato nel corso del Venice Challenge 2013. Lecito aspettarsi una finale più equilibrata e magari al terzo set, tuttavia, non è colpa di nessuno se Nastja Kolar si è fermata sul più bello, complice una avversaria esperta che le ha fatto saltare in aria le idee, andando a vincere il suo primo titolo Itf in un torneo con montepremi da 50 mila dollari. E alla fine, per lei e il suo allenatore, bollicine italiane per festeggiare il successo, altro che champagne.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia