Cittadella-Bari vale un posto in semifinale

Partita secca, i granata possono contare su due risultati su tre per passare il turno

CITTADELLA. E finalmente a parlare sarà il campo. Dopo polemiche, istanze, rinvii, udienze, appelli e sentenze, è arrivato il giorno del primo turno dei playoff di Serie B. E che non sia una partita qualsiasi, questo Cittadella-Bari, lo si capisce anche da un dettaglio: da ieri sera alle 18 Iori e compagni sono in ritiro all’Hotel Filanda. Non era mai capitato che Roberto Venturato sentisse il bisogno di isolare i suoi uomini prima di una gara interna, a dimostrazione che adesso si fa davvero sul serio. Sono 22 i giocatori convocati: mancano i lungodegenti Scaglia, Caccin, Iunco e Siega, ma il resto della rosa c’è.

Mister, è passato un anno dalla sfida con il Carpi degli scorsi playoff. Sulla base di quell’esperienza, quali errori non deve ripetere il Citta oggi?

«È difficile rispondere, perché queste partite da dentro o fuori possono essere condizionate da un qualsiasi tipo di episodio: conterà la capacità di concedere il minimo possibile all’avversario. Di certo l’anno scorso avevamo tanti elementi che non stavano bene, specie in attacco, da Litteri con lo zigomo fratturato a Strizzolo, convocato ma praticamente non utilizzabile per un problema al tendine rotuleo, da Kouamé, che veniva da un infortunio al piede, a Vido, impegnato ai Mondiali Under 20. Non eravamo al top, oggi la condizione è migliore».

I due risultati su tre per passare il turno sono un grosso vantaggio. E tuttavia, giocare “in attesa” non è nel Dna di questa squadra…

«Contare anche sul pareggio è un’opportunità in più a disposizione, ma provare a vincere resta l’obiettivo. Il Bari sa rallentare i ritmi e palleggiare molto bene, sa sfruttare le qualità individuali ed alcune particolari situazioni di gioco. Concedergli il possesso della partita ti può costringere a correre molto, facendoti andare in difficoltà. Ecco perché dobbiamo mantenere la nostra identità. Vero è che in gare del genere è importante saper interpretare certe situazioni di gioco, cosa che non sempre ci è riuscita nella stagione».

La settimana in più vi ha aiutato o danneggiato?

«Ha lasciato più tempo per recuperare energie nervose e fisiche, a noi come agli altri. Le 42 giornate di questo torneo non sono uno scherzo».

Ormai da tempo il suo Citta è abituato a pensare “da grande”. C’è, però, iI rischio che i suoi uomini possano avvertire il peso di non dover sbagliare?

«Mi piacerebbe saper rispondere prima della partita. Quello che è fondamentale è non dare nulla per scontato. Vale in qualsiasi ambito, ma nel calcio in modo particolare. Pensare che passeremo il turno perché giochiamo in casa e abbiamo due risultati a disposizione sarebbe l’errore più grave da commettere. No, dobbiamo andare in campo a giocarci la nostra partita, sapendo che se non ci mettiamo in discussione non andremo avanti. Questo gruppo ha fatto tanto, ma ha la possibilità di fare qualcosa in più».

Tra andata e ritorno il Bari vi ha affrontato con due moduli diversi. Come se lo aspetta?

«Nel corso di tutto l’anno ha privilegiato il 4-3-3, ma sfruttando ogni tanto anche la difesa a 3 o giocando con i due trequartisti dietro ad un’unica punta. Ha adottato diversi sistemi di gioco, sarà uno di questi...».

E lei quanti dubbi ha sulla formazione?

«Qualche perplessità c’è, ma ho le idee abbastanza chiare».

Il Tombolato sarà pieno.

«In casa non abbiamo sempre ottenuto grandi risultati, ma giocare un incontro come questo davanti ai propri tifosi è comunque qualcosa di bello da vivere, per tutto l’ambiente granata».

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