Citta, è pari. Ora serve l’impresa

CITTADELLA. Niente da fare, al Citta non riesce proprio di vincere contro il Frosinone in Serie B. Tredicesimo confronto della storia - e questo era il più “pesante” per l’importanza della posta in palio, trattandosi di semifinale d’andata dei playoff per andare in A - e ancora una volta i ciociari escono con un risultato positivo: il bilancio parla per loro di 6 vittorie e, adesso, 7 pareggi.
Domenica scorsa, contro il Bari, era uscito il 2-2, ed era bastato ai granata per superare il turno, in virtù della migliore posizione in classifica (sesti contro settimi) rispetto ai pugliesi, stavolta l’1-1 lascia un po’ d’amaro in bocca alla squadra di Venturato, che, nell’ottica del doppio confronto, è costretta ad inseguire unicamente la vittoria allo “Stirpe” domenica 10 (ore 21). Ma lo si sapeva anche prima, una delle due sfide avrebbe dovuto essere appannaggio dei padovani, altrimenti tutto si sarebbe complicato. E così è, con Iori & C. che tenteranno il tutto per tutto sul campo laziale, forti del loro straordinario rendimento esterno in campionato, dove in ben 11 occasioni - record assoluto - hanno centrato il bottino pieno fuori casa.
Portiere e difesa, che errori! Le scorie della “battaglia”, durata 129’, con il Bari non potevano non pesare sulla prestazione dei granata, ai quali il tecnico ha imposto - e non poteva fare diversamente - il turnover. Quattro giocatori su undici ha cambiato Venturato rispetto a tre giorni prima: Benedetti (dentro Pezzi) in difesa, Iori (sostituito da Pasa) a centrocampo, Schenetti (al suo posto Chiaretti) sulla trequarti, e Vido (per Strizzolo) davanti. Inevitabile pagare qualcosina, come dazio tecnico, soprattutto in cabina di regia, contro un avversario che, privo di Ariaudo, Maiello e Daniel Ciofani, ovvero il suo asse portante, non è sembrato affatto trascendentale, anzi ha tradito in alcuni momenti la preoccupazione visibile di chi non ha smaltito lo choc della mancata promozione diretta all’ultima giornata. Tuttavia, il Citta ci ha messo un bel po’ di suo per complicarsi la vita, incappando in ingenuità ed errori difensivi non nuovi, purtroppo. Come sull’azione che ha fruttato il vantaggio dei gialloazzurri: angolo di Sammarco dalla destra, Alfonso si è guardato bene dall’uscire con la sfera che gli è passata davanti nell’area piccola e per Paganini, appostato sul palo opposto, è stato un gioco da ragazzi colpire da due passi (17’).
Poco dopo, altra mezza “frittata” dei difensori, con Paganini che, ricevuta la sfera in profondità, si è visto anticipare da Varnier, mentre Alfonso, che non aveva chiamato palla, era uscito di porta; retropassaggio del centrale al portiere, superato di slancio, e mentre il pallone si avviava lemme lemme verso la rete vuota, con Paganini che aveva capito tutto e stava per fare bis, Adorni ha provvidenzialmente salvato capra e cavoli, spazzando sul fondo (29’). Ancora: errore di Varnier, Dionisi è ripartito velocissimo e ha messo in mezzo per Ciano, botta sul portiere, che ha respinto, e, sulla ribattuta di Sammarco, Pezzi si è eretto ultimo baluardo, liberando sulla linea (35’).
Chiaretti e l’autorete. Dopo aver rischiato il crollo, il Citta, come in tante altre situazioni del passato, si è rialzato, si è dato la proverbiale scossa e nel finale ha riaggiustato le cose. Rimessa dall’out di Pezzi, palla toccata da Strizzolo in area, è arrivato Chiaretti, che ha calciato in porta: sulla traiettoria doppia deviazione dei ciociari, con l’ultimo tocco, spiazzante, di Brighenti (43’). Gli ultimi minuti prima del riposo hanno visto una sola squadra protagonista, il Citta, con due occasioni, una di Strizzolo di testa (45’), e una di Bartolomei, neutralizzata da Vigorito in angolo (46’).
Brutta ripresa. Da esperti e navigati quali sono, i ciociari dopo l’intervallo hanno giocato a... congelare la partita, e il loro calcio “sporco” ha pagato. Due sole palle-gol, infatti, ha costruito il Citta in tutti i 50’: una punizione di Bartolomei, che nè Salvi di testa nè Adorni in scivolata sono riusciti a capitalizzare con il gol (11’), e una fuga di Strizzolo sulla destra, con cross da fondo campo a tagliare come burro la difesa avversaria, ma senza che nessuno dei compagni fosse al posto giusto nel momento giusto (22’). Per il resto, tanti falli, tanti spezzettamenti di gioco, molto nervosismo ed un arbitro che ha chiuso gli occhi su due episodi gravi in area di rigore granata, con Settembrini (su Gori) e Pezzi (su Dionisi) autori di colpi proibiti.
Domenica serve l’impresa per continuare a coltivare il grande sogno. Forza Citta, nulla è perduto.
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