Cipressa, argento mondiale Giovani
BOURGES (Francia). Erica Cipressa medaglia d’argento al mondiale Giovani, un risultato che le permette di aggiudicarsi la Coppa del Mondo Under 20.
Succede tutto nella tarda serata di martedì 5 aprile, a coronamento di un mese quasi perfetto per questa campionessa che si consacra tra i migliori prospetti nel fioretto del futuro. Dopo il titolo europeo di Novi Sad (Serbia), la schermitrice veneziana si è fermata solo in finale. Sulle pedane transalpine è stata disputata la prova individuale iridata della categoria Giovani, in un Mondiale che sta riservando grandissime gioie alla nazionale italiana.
Erica Cipressa è partita nel lotto delle favorite, ha chiuso il girone di qualificazione da numero 1 del ranking provvisorio, garantendosi il miglior tabellone possibile nelle dirette, concedendo la miseria di sole cinque stoccate alle sei avversarie affrontate. Una situazione ideale, anche a livello psicologico, perché il suo l'ha fatto e nel modo migliore. Passato il primo turno con un bye, nelle 64 ha superato la brasiliana Gabriela Checchini 15-9, avanzando nei due turni successivi come un rullo per il 15-5 riservato sia alla britannica Ayesha Fyhosi, che all'ungherese Kata Kondricz.
Quando si parla di medaglie internazionali Erica Cipressa diventa un segugio, e lo si è visto anche in Serbia dove all'ultimo Europeo ha fatto oro individuale e bronzo a squadre, con sei stagioni tra Cadetti e Giovani in cui ha saputo sempre portare a casa qualcosa. E così nel tabellone delle 8 ha iniziato a fiutare profumo di podio, e la vittima di turno è stata la francese Maeva Rancurel, piegata con qualche difficoltà in più, ma tenendo sempre in mano le redini dell'assalto. Un 15-12 che ha fatto rima con medaglia sicura, ma non allentando la tensione sulle sue spalle. Sì, perché vincere la semifinale successiva avrebbe significato aggiudicarsi matematicamente la Coppa del Mondo Under 20, cioè di categoria Giovani. Un bersaglio di quelli grossi, e un treno da prendere al volo. Ma per riuscirci Cipressa doveva battere la polacca Martyna Dlugosz, difficile sia nella pronuncia del nome che da affrontare in pedana. Ne è nata una mezza battaglia, spigolosa, da cui la poliziotta veneziana è uscita indenne ma faticando e per 15-13.
Con la Coppa del Mondo pronta per la bacheca, l'ultimo ostacolo tra Erica e l'oro è stata la statunitense Sabrina Massialas. Un osso duro, esperta, disinvolta al punto giusto e più alta di lei. Tanti problemi da focalizzare per Cipressa che alla fine le hanno reso indigesto l'assalto di finale. Sotto 1-4 ha saputo rimontare fino al 5-5, poi Massialas ha infilato sei stoccate consecutive, replicate da Cipressa con un 4-0 che ha ricucito lo svantaggio. Sul 9-11 sembrava tornare uno sprazzo di equilibrio, ma la statunitense ha ingranato la quarta e chiuso 15-9.
«Peccato, ma è andata molto bene anche così» ha sottolineato a fine gara Andrea Cipressa, commissario tecnico azzurro del fioretto e padre di Erica, «campionessa europea, vincitrice della Coppa del Mondo, argento mondiale: direi per lei un'ottima stagione. Rimane un pizzico di rammarico perché, quando sei lì, vuoi vincere tutto. Ma, ripeto, molto bene lo stesso». (s.b.)
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