Ceresatto alla conquista di Roma

Portogruarese, sportivo vero, tra passione e voglia di record

PORTOGRUARO. Grande performance di Cristiano Ceresatto alla Maratona di Roma, 65° assoluto (su 15 mila) con il tempo di 2h48’01”. Il podista di Portogruaro, classe 1982, era alla sua seconda maratona: «Ero in corsa a Roma anche l'anno scorso» racconta l’ex ciclista, «e l’avevo fatta in 2h55’ reduce da un infortunio e di fatto non preparato per un tempo importante. Fu una sfida un po' pazza».

Quest’anno è anadata diversamente. «Direi bene, aspiravo a chiudere in 2h50’, ho fatto ancora meglio.Sono riuscito a stare sempre sotto i quattro minuti al chilometro, rendendomi conto che le cose andavano bene, nonostante la forte pioggia per tutta la gara».

Momenti di difficoltà? «Per 37 km tutto a posto, poi ho iniziato a sentire un dolore forte sotto il piede destro. Ho stretto i denti, correndo sopra il dolore fino al traguardo». Dove ha trovato... «Mia moglie e la mia figlioletta, che mi avevano seguito anche in alcuni punti del percorso. E' stato bello riabbracciarle dopo una fatica simile». Un maratoneta ha il tempo e la forza per guardarsi attorno? «Non a caso ho scelto di iniziare a fare le maratone a Roma. Siamo passati attraverso posti magnifici, lambendo anche San Pietro. Correre attraverso Roma, senza auto, è un'esperienza notevole».

Quella di Ceresatto è una storia personale e sportiva da raccontare. «Io nasco ciclista» racconta, «ho fatto due anni da juniores nella Sanvitese, poi tre stagioni da amatore con la Cicli Maggi. Mi sono tolto soddisfazioni nelle granfondo, in una edizione della Fausto Coppi ho vinto la categoria e sono arrivato 78° assoluto, mentre in altre corse mi sono classificato tra i primi dieci. Ho lasciato il ciclismo nel 2006, stavo dimagrendo troppo, dovevo lasciare quello sport, che comunque pratico ancora con minore assiduità. Mi sono avvicinato al podismo, e in modo specifico alla maratona, iscrivendomi nella Podistica Solidarietà di Roma». Perchè Roma? «Nella capitale ho lavorato e là risiede la mia famiglia, mentre io vivo a Portogruaro e lavoro a Pieve di Soligo». Prossimo obiettivo? «Roma tre, magari migliorando ancora».

Gianluca Rossitto

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