Carrettin non si ferma «Sono un ambizioso Voglio una medaglia al Mondiale Under 23»
LA NUOVA STELLA
di Davide Vatrella / VENEZIA
Nasce una stella nel firmamento del canottaggio azzurro. Per essere l’unico veneto ai Campionati del mondo Juniores di canottaggio a Racice, in Repubblica Ceca, Sebastiano Carrettin si è comportato in maniera egregia. Il portacolori della Canottieri Giudecca, è arrivato a soli tre secondi dal podio nella finale del doppio sulla distanza dei 2000 metri, in coppia con Nicolò Carucci della Sc Gavirate. A caldo, come raccontato dalla stessa madre, Giorgia Bocchetto, che ha come hobby le maratone, Seba, che compirà 18 anni il 14 ottobre, era parecchio deluso. A mente fredda, invece, a due giorni dall’evento, Carrettin è soddisfatto.
«Dobbiamo risalire al 9 luglio», attacca il giovane, «quando ho iniziato il ritiro con gli altri azzurri a Lorica, in Calabria. Avrei dovuto partecipare al Mondiale gareggiando nel quattro di coppia. Un settimana prima del raduno, però, Filippo Graziano, di Gavirate, è caduto dalla bicicletta rompendosi la clavicola. C’era da trovare, quindi, il compagno a Carucci. Nicolò ha provato con tutti quelli che avrebbero dovuti fare il quattro di coppia e, alla fine, ha detto che si era trovato bene con me. È iniziata, quindi, la mia ’avventura del doppio iridato».
Vinti batteria e quarti di finale e ottenuto il secondo posto in semifinale, alle spalle della Grecia che, in quell’occasione, ha stabilito il primato del mondo, Carrettin e Carucci, nella finale A, hanno dovuto arrendersi di fronte alla Germania e la stessa Grecia. «Obiettivamente questi due equipaggi», continua Carrettin, «erano superiori a noi, ma i cechi erano alla nostra portata. Loro, però, regatando in casa, conoscevamo molto meglio di noi il campo di gara per essersi sempre allenati là. Alla fine, però, se penso che ho iniziato a praticare il canottaggio da solo un anno e nove mesi, non posso che ritenermi soddisfatto».
Eh sì, perché Sebastiano, prima di cimentarsi con questa disciplina, aveva prima giocato a basket con i Carmini e poi si era dedicato alla vela. Fa parte di una famiglia sportiva. «Mio padre Claudio», continua il diciassettenne, «pratica la voga alla veneta, mia madre Giorgia è primatista italiana over 50 nella maratona, mio fratello Alessandro gioca a basket in Emilia, mentre mia sorella Valentina pratica la vela».
Ma ora qual è il tuo prossimo obiettivo: «Visto che peso 72 chili», risponde il portacolori della Sc Giudecca, «vorrei partecipare ai prossimi Mondiali Under 23, che si disputeranno a luglio 2019 negli Stati Uniti, nella categoria dei pesi leggeri. Non m’interessa se con il quattro o con il doppio, l’obiettivo è conquistare una medaglia».
L’ambizione, quindi, non manca a Sebastiano Carrettin che, nonostante si alleni incessantemente, sia sull’acqua che a terra («corro soprattutto d’inverno per mantenere il peso», è uno studente modello al liceo Benedetti di Venezia: «Sono stato promosso dalla quarta alla quinta con la media del 8,2», conclude Carrettin, «riesco a conciliare nel migliore dei modi lo sport e il dovere dello studio». E questo, forse, è quello che conta di più. —
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