Carrara ancora iridato tra i maestri di sciabola

Il leader dell’Officina della Scherma di Mirano si ripete a quattro anni di distanza Battuto in finale il francesce Lecoque. E arriva un bronzo nella prova a squadre

PRATO. Vittorio Carrara è ancora campione del mondo tra i maestri di sciabola. Il titolo lo ha conquistato ieri mattina a Prato, sede di turno della rassegna iridata che si disputa ogni quattro anno. Una medaglia d’oro che bissa quella del 2010, conquistata in Svizzera a Flawil. Ma un successo che pone le sue fondamenta sul lavoro, sulla serietà e sulle capacità tecniche e ancor prima umane di un atleta che ha fatto della scherma la sua vita oltreché una grande passione.

Quella stessa passione che ogni giorni, da anni, cerca di trasmettere a chi si presenta in pedana alla Officina della Scherma di Scaltenigo, la sala che gestisce da alcuni anni e che continua a mietere successi sia tra i giovani che tra i master. A questo appuntamento, Carrara ci è arrivato dopo una stagione tribolata. Nello scorso autunno, e per parte dell’inverno, ha dovuto mettere da parte le mire individuali per dedicarsi all’insegnamento e ai tanti giovani dell’Officina, iniziando la preparazione al mondiale maestri solo a primavera inoltrata. Un impegno molto duro, ma alla fine ha dimostrato ancora le sue grandi doti, e l’oro individuale è stato nuovamente suo, così come la medaglia di bronzo arrivata con la seconda delle due squadre azzurre presenti alla rassegna iridata in Toscana.

La prova individuale è stata una cavalcata vincente, culminata nell’assalto di finale contro il francese Lecoque, sconfitto poi 10-6. «Sono contento prima di tutto, perché dopo quattro anni non è facile confermarsi», ammette Vittorio Carrara appena sceso dal podio per le premiazioni, «anzi, sono contentissimo. Il francese in finale non lo conoscevo, e nella seconda parte dell’assalto mi ha anche messo in difficoltà, ma ho chiuso 10-6 e va bene così. Avere poi, a fondo pedana, uno come Leonardo Caserta, che ti incita e dà la carica giusta, vuol dire poi molto». Subito dopo la prova individuale è stata la volta di quella a squadre. Due le formazioni azzurre in pedana, quale paese ospitante, quindi un girone all’italiana che ha visto la squadra di Carrara perdere con l’altro team azzurro (poi vincitore dell’oro), pronto però a riprendersi contro Spagna, Inghilterra, una formazione mista di atleti europei e quindi. La Francia ha però stoppato la corsa. Con i transalpini è arrivata una sconfitta per 5-4 che ha relegato Carrara e compagni al bronzo, ma lui la prende comunque bene.

«La gara a squadre era veramente difficile e abbiamo fatto quello che si è potuto. Ma un bronzo non è mica da buttare. Nonostante il caldo è stata una gara splendida. Queste medaglie le dedico anche a me stesso e a tutti i ragazzi che mi hanno aiutato negli allenamenti in questo ultimo mese. Ero un po’ scarico, ma me la sono costruita e sono felice. Felice anche della qualità della mia scherma. Quando ricevi tanti complimenti capisci che hai fatto bene, e quando sali sul podio non lo dimentichi più».

Simone Bianchi

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