Carbonaro decide un fantastico derby

VENEZIA. Nella nebbia che ha avvolto il Penzo, un lampo di Carbonaro regala al Venezia il primo derby stagionale contro il Mestre, e il primo dopo ventotto anni. Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato, prima di tutto sugli spalti con oltre 3.700 spettatori, le due tifoserie protagoniste tra cori e colori in ambo le curve dello stadio di Sant’Elena, una tribuna centrale stracolma e per l’occasione perfino aperto il settore dei distinti.
Una partita sentita e attesa, che non ha tradito le aspettative ed è stata anche più forte della nebbia. Doveva iniziare alle 20.30 ma l’arbitro si è preso 15’ per decidere cosa fare. Da indiscrezioni giunte dal campo, il direttore di gara era molto restio dal fischiare l’inizio. Poi un secondo sopralluogo ha portato al nuovo rinvio di 10’, quindi alle 21.01 l’annuncio ufficiale: si gioca, con le squadre schierate e il primo pallone calciato nel cerchio di centrocampo alle 21.08. Le prime due emozioni riguardano azioni confuse e in mischia nelle due aree. Al 2’ Serena chiede il rigore per una sospetta spinta alle spalle, e dopo 180 secondi Carbonaro sul fronte opposto fa altrettanto per un presunto fallo di mano della difesa mestrina.
In tutti e due i casi il signor Gualtieri ha lascia correre. Due episodi che accendono la partita, che però poi scivola via nel dominio delle due difese, ermetiche e ordinate, puntuali nel chiudere ogni spazio agli attaccanti avversari. Ma un derby tutt’altro che soporifero. Le squadre si confrontano a viso aperto: il Venezia con manovre avvolgenti dalle fasce, il Mestre per vie centrali. Il primo tiro in porta è di marca arancionera, alla mezzora, con Ferrari che in diagonale impegna a terra Vicario. Il Venezia comunque c’è, ogni tanto allunga le falcate e si fa vedere dalle parti di Cont Zanotti. Al 40’ ci prova di testa Gualdi, ma all’acqua di rose, quindi due minuti più tardi lo stesso centrocampista lancia dalla trequarti Carbonaro. Un passaggio millimetrico come il pallonetto dell’ex bomber monzese che segna e incendia il Penzo.
Si va negli spogliatoi con il Venezia in vantaggio 1-0. La ripresa inizia con lo spauracchio della nebbia, ma c’è ritmo e la partita si fa apprezzare.

Dopo 10’ Favaretto richiama in panchina uno spento Barreto per fare posto a Innocenti e a qualche idea in più davanti. Tiozzo toglie invece Busetto per Bedin. Il Mestre preme un po’ di più ma non trova la porta di Vicario, mentre i padroni di casa restano guardinghi e pronti a colpire in contropiede. Continuano i cambi per inserire forze fresche in entrambi gli schieramenti, e dalla mezzora in poi la partita decolla. Carbonaro e Ferrari le provano tutte, al 34’ il Mestre reclama di nuovo in area per un pallone smorzato su punizione di Migliorini, ma al Penzo le emozioni proseguono, è partita vera fino alla fine. Gli ospiti tentano il tutto per tutto, in Curva Sud si accendono i fumogeni, e dopo tre pareggi consecutivi il Venezia torna al successo, ma al Mestre va concesso l’onore delle armi.
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