Caos playoff, nessuno vuole giocare
MARGHERA. Rischia di finire nel caos più totale la stagione di Promozione. Dopodomani, infatti, si dovrebbero giocare (ore 17) le finali dei playoff, ma la possibilità che le squadre scendano in campo sono praticamente nulle. Il risultato del terzo turno giocato ieri (Leodari- Lugagnano 3-1) ha definito il quadro delle gare: la Robeganese in linea di pura teoria dovrebbe affrontare il Leodari. per il primo posto, mentre il Pro Venezia dovrebbe incontrare il Lugagnano nella finale per il terzo posto. Peccato, però, che Robeganese, Pro Venezia, Leodari e Lugagnano abbiano già fatto sapere che non scenderanno in campo.
La bagarre scatenata dal caso Sona Mazza, squadra veronese che a causa di in tesseramento irregolare ha bloccato i playoff interni al girone A, non solo non è conclusa con l’estromissione dei veronesi, ma continua. Ieri Luganano e Leodari hanno giocato di comune accordo con Robeganese e Pro Venezia, visto che se non fossero scese in campo si sarebbe creata una situazione di squilibrio che sarebbe stata a favore delle squadre della nostra provincia, che hanno già giocato il terzo turno più di un mese fa (vittoria 2-1 della Robeganese a Murano contro il Pro Venezia).
«La decisione è stata presa insieme», spiega Roberto Piccoli, presidente della Robeganese, «per impedire che noi e il Pro Venezia ci trovassimo ad avere giocato una gara in più, dettaglio questo che ci avrebbe potuto favorire nella compilazione della graduatoria ripescaggi. Mercoledì, però, non se ne parla di giocare, su questo siamo tutti d’accordo, non è possibile pensare di andare in campo il giorno prima del termine ufficiale della stagione in corso».
Irremovibile anche Flavio Rossetto, presidente del Pro Venezia. «Non giocheremo», afferma, «è assolutamente impossibile, non ci alleniamo da un mese e la stragrande maggioranza dei nostri giocatori non è disponibile per motivi di lavoro o di studio». L’ipotesi di vedere in campo le squadre, insomma, appare remotissima, se come sembra si concretizzerà il rifiuto di giocare la palla poi passerà al comitato regionale veneto, che dal punto di vista regolamentare può sanzionare i quattro club. C’è da registrare, inoltre, una presa di posizione della Figc veneta attraverso il suo consulente legale, l’avvocato Gianmaria Daminato. «Il disagio delle società è assolutamente comprensibile», afferma Daminato, «ma credo che sia giusto ricordare che il comitato veneto della Figc ha fatto di tutto per trovare una soluzione a questo problema. La Federcalcio veneta aveva formalmente richiesto al presidente della lega nazionale dilettanti che, ove vi fosse anche un solo posto a disposizione, la stagione 2016-2017 avrebbe dovuto avere due gironi di Eccellenza a 18 squadre, richiesta che non è stata però accolta».
Maurizio Toso
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