Caorle la tira lunga poi Mattiuzzo decide al secondo overtime

Serie C Gold. Vittoria di misura (78-76) contro lo Jadran Bovolenta fondamentale per ribattere all’allungo triestino
CAORLE. Un monumento a Luca Bovolenta. Una cosa che prima o poi la società del Caorle farà sul serio visto che il play maker gialloblu di San Vendemiano ha guidato con punti e assist la sua squadra al successo. Caorle e Jadran avrebbero continuato a giocare fino a domani se il punteggio glielo avesse chiesto. Una sfida infinita durata i 40’ regolamentari e due supplementari.


Tutto sembrava fatto sul +11 Sme a 5’18” dal rientro negli spogliatoi (39-28), dopo una giocata di Masocco. Poi il black out di casa, normale se ti mancano per infortunio Buscaino, Zorzi e Corbetta.


Trieste rientra in gioco con un break di 13-0 e sorpassa con Borut Ban (41-39) a 1’09” dalla terza sirena. Un libero di Rizzetto chiude il parzialone Jadran ma su azione il Caorle non riesce più a segnare. Zidaric da tre porta a + 5 gli ospiti (45-40), poi Rizzetto sblocca i litoranei (42-45) dopo 38” secondi dell’ultimo quarto e 6’02” dall’ultimo canestro con palla in movimento (39-28).


Bovolenta decide che è il momento di vestire i panni del play che segna quando i propri compagni sono in difficoltà. Dal 46-47 al 53-52 a 2’50” dalla fine è un suo monologo. “Bovo” offre pure un assist per il + 3 di Rizzetto (55-52) e poi torna a colpire con il canestro del 57-54. Il + 3 però non basta allo Sme che viene raggiunto da una tripla di Batich (57-57) a 13 secondi dal 40’. Nei due overtime è una girandola di colpi di scena, che fanno solo bene alla pallacanestro. “Boma” Zorzi, infortunato, segue il match a bordo parquet e si copre gli occhi con il braccio nei tiri liberi decisivi di Rubin. Bovolenta segna altri cinque punti nel secondo overtime (75-72), Sme a + 5 con 2/2 di Rubin (77-72) a 18” dal 50’. Non è finita perché Batich accorcia dall’arco (77-75).


Ad un secondo dalla fine Jadran ha la rimessa in attacco sotto canestro, la rimessa di Cettolo finisce nella mani dell’esordiente Leonardo Mattiuzzo, classe ’99 di San Stino. Questa volta sì che è davvero finita.


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