Canoa, più tesserati ma stessi problemi
VENEZIA. A cinque anni di distanza la canoa torna a essere tema dominante di un convegno in centro storico. “Canoa e sport d’acqua: sopravvivere al moto ondoso”, organizzato in occasione del decennale dalla società Venice Canoe & Dragon Boat, in collaborazione con la Fick. Tra i punti salienti la constatazione che a Venezia aumenta il numero di appassionati che praticano la canoa e gli sport d’acqua, in particolare il dragon boat, ma dall’altro lato della medaglia la nuda realtà che i risultati agonistici al vertice appartengono al libro dei ricordi. Al convegno sono intervenuti Umberto Pauro, avvocato e presidente della Commissione d’Appello della Fick, e Andrea Bedin, docente sportivo e presidente del comitato regionale della Fick. Rispetto a cinque anni fa, la situazione non si è sbloccata, il campo da gara non è stato realizzato e il problema del moto ondoso è peggiorato. Tuttavia in centro storico gli scafi sono passati da 11 a 25, mentre i numero dei praticanti si è quasi raddoppiato, salendo da 84 a 165 (40 agonisti e 125 amatori). In dieci anni le presenze in barca sono state circa 30 mila. (m.c.)
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