«Calvi Noale, solo una giornata storta»

Calcio Eccellenza. Primo ko interno della capolista, Soncin non fa tragedie
Partita in casa del Sedico San Giorgio
Partita in casa del Sedico San Giorgio

NOALE. L’inatteso scivolone casalingo della capolista riaccende le speranze delle inseguitrici nel girone B di Eccellenza. Così, quello che doveva essere un turno favorevole per la Calvi Noale, si chiude con il vantaggio in classifica per gli uomini di Giovanni Soncin ridotto da undici a otto lunghezze sulla seconda in classifica, il Nervesa, capace a sua volta di espugnare il Baracca sconfiggendo la Mestrina 1-0. «Non dobbiamo fare drammi, ma essere realisti in questa occasione» spiega a mente fredda l’allenatore della squadra noalese ancora saldamente in vetta alla graduatoria, «è giusto riflettere e lavorare sulla sconfitta. Su quello che non è andato e su come avremmo dovuto impostare la partita. Intanto riflettere sul perché non siamo riusciti a dare continuità all’ottima prestazione del sabato precedente a Motta, poi capire anche perché dopo il gol del vantaggio avversario non ci sia stata la giusta reazione».

Forse l’appagamento dopo il successo con la Liventina può aver condizionato la Calvi? «Non penso proprio. In settimana i ragazzi avevano lavorato bene e domenica per 50’ abbiamo fatto una buona gara. Dopo aver subito lo svantaggio avremmo dovuto dare un segnale forte, tenere gli avversari nella loro area. Sono cose da analizzare ma il calcio, lo sappiamo bene, è così. Una settimana sei alle stelle, la volta dopo nelle stalle».

Adesso cosa c’è da fare? «Ricordarsi che ancora mancano 18 punti alla fine del campionato e ne abbiamo otto di vantaggio. Quindi, dobbiamo giocarcela sino in fondo. Un ulteriore conferma che non c’è niente di scontato, almeno sino alla matematica. Quando credi di aver raggiunto l’obiettivo, allora è proprio lì che ti fai male». Uno dei motivi dell’inaspettata sconfitta potrebbe anche essere stata l’assenza di due pedine importanti come Bandiera e Viola. «Imputare l’esito della gara alle assenze è riduttivo e facile. Primo non cercare alibi perché abbiamo una rosa competitiva e chi ha giocato è sempre stato all’altezza del compito. Dagli errori, come quelli di domenica» chiude Soncin, «s’impara sempre, si cresce, così è giusto non fare drammi». (a.t.)

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