Calcio, il Penzo resta chiuso: la finale col Monza si gioca al Mecchia
VENEZIA. Il Penzo è out, il Venezia torna in esilio per la finale-promozione. La Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo ha ribadito nella riunione di ieri in prefettura l’inagibilità dello stadio di Sant’Elena. Lo stato delle torri-faro del Penzo è tale che nessun tipo di intervento “tampone” avrebbe garantito la sicurezza. Nessuna soluzione avrebbe potuto cambiare la decisione della Commissione Provinciale di Vigilanza, il Venezia dovrà giocare altrove anche la gara di ritorno della finale con il Monza, in programma domenica 16 giugno, e, come accaduto con il Renate, la soluzione meno dannosa è il “Mecchia” di Portogruaro. Il direttore sportivo Andrea Gazzoli non ha nemmeno dovuto aspettare lunedì, termine ultimo concordato durante la riunione di Firenze, per far pervenire alla Lega Pro la richiesta della sede alternativa al Penzo della gara di ritorno con il Monza. Gazzoli si è già messo in movimento, bisogna solo aspettare la chiusura dell’iter burocratico, ma il 16 giugno i tifosi del Venezia dovranno rimettersi in marcia verso il Lemene. »Il Venezia era solo spettatore di questa vicenda» ha spiegato ieri Gazzoli, «ci hanno comunicato che lo stadio non è agibile e che nessun tipo di intervento avrebbe potuto garantire la sicurezza». Portogruaro ha portato bene con il Renate. «Dispiace non poter giocare nel nostro campo una finale promozione, anche perché una partita del genere avrebbe attirato un gran numero di persone» aggiunge Gazzoli, «per quanto ci riguarda abbiamo avvertito la Lega Pro dell’evolversi in negativo della situazione. Adesso aspettiamo solo di avere l’ufficialità della sede».
Assente con il Renate, il presidente Yury Korablin non ci sarà nemmeno a Monza. «Se non cambia programmi all’ultimo istante, lo aspettiamo per la prossima settimana», ha chiuso Gazzoli.
Una vicenda, quella del Penzo, che deve essere risultata incomprensibile al presidente del Venezia anche a migliaia di chilometri di distanza. «Prendiamo atto della decisione della Commissione» ha poi puntualizzato Alessandro Maggioni, assessore ai Lavori Pubblici, «purtroppo gli ultimi eventi meteorologici e l’usura del tempo hanno prodotto dei danni alle torri-faro che non possono essere risolti con soluzioni-tampone. Vanno sostituire, e basta. Lo scorso anno abbiamo seguito tutte le procedure per l’agibilità del Penzo, lo stato delle torri-faro era tale da poter ottenere il nulla osta». Il problema del Penzo, al di là della finale con il Monza, rimane aperto per la prossima stagione: le torri-faro devono essere cambiate. «È un lavoro che effettueremo durante l’estate» ha concluso Maggioni, «per garantire al Venezia di poter giocare a Sant’Elena il prossimo campionato». Intanto i tifosi del Venezia dovranno andare in esilio anche per la finale contro il Monza. «Ci siamo attivati con AVM, come per la semifinale con il Renate, per mettere a disposizione dei tifosi pullman gratuiti». Il minimo per un grande disagio.
La squadra da ieri è blindata: allenamento a porte chiuse, come avverrà oggi e domani mattina prima di partire per Monza, e, per la prima volta nel corso della stagione, bocche anche cucite sull’andamento della seduta pomeridiana. Da valutare, quindi, il recupero completo di Maracchi e Godeas, due pedine fondamentali nello scacchiere di Sottili, come del resto Andrea Marconi.
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