Brugnaro si prende la Ghirada? «Non mi interessa»
MESTRE. Quando parla, Luigi Brugnaro, scatena il dibattito. E le parole pronunciate domenica in sala stampa, dopo Reyer-Pesaro, hanno viaggiato per tutta Italia, tanto da andare sui notiziari televisivi regionali e trovando spazio anche sulle testate nazionali. Non potevano rimanere insensibili i trevigiani, difesi con grande partecipazione dal presidente granata per uno sfottò goliardico arrivato nell’ultimo quarto dalla Curva Nord. Così negli ultimi due giorni a Treviso sono impazzate le ipotesi più svariate sui motivi delle esternazioni del presidente granata, quasi a difesa di un allargamento futuro della sfera di interesse della Reyer, con un occhio di riguardo magari sulla Ghirada o sull’allestimento di una società a livello regionale. Solo ipotesi, voci e chiacchiere, che però si sono accavallate negli ultimi due giorni nella Marca, facendo parlare i tifosi nelle piazze e nei bar. «Non ne so niente di queste voci» ha dichiarato ieri sera il presidente della Reyer, «non ho nessun contatto per progetti futuri con la Marca, anche perché se avessi voluto rimanere a Treviso, lo avrei già fatto continuando a giocare al PalaVerde. Invece ho investito più di un milione di euro per ristrutturare il Taliercio e riportare la Reyer nella sua casa naturale. Quanto ho dichiarato domenica sera è partito dal cuore, non c’è nessuna difesa preconcetta o dettata da obiettivi specifici. Gli sfottò nello sport ci sono sempre stati e sempre ci saranno, evitiamo però di colpire chi ci abita accanto. Se qualcuno pensa che possa aver difeso i trevigiani per motivi nascosti, si sbaglia di grosso. È stato tutto spontaneo, tanto è vero che ho reagito subito, quando ho sentito lo sfottò, alzandomi dalla sedia». E chi era presente può confermare la foga e la passione con cui ha parlato il presidente granata. «È ovvioche la Reyer è una società in espansione, in costante crescita sul piano territoriale e sportivo» ha però aggiunto il presidente, «siamo ben oltre a 4000 ragazzi nel settore giovanile e stiamo lavorando in proiezione di una società sempre più grande e sempre più ambiziosa. Se qualcuno vuol darci una mano, da Treviso o da Padova, per migliorarci siamo qua. Non è da adesso che parlo di una Città Metroplitana con un sindaco solo, un grande territorio che possa entrare in competizione con altre grandi aree geografiche, economiche e finanziarie dell’Europa. Noi puntiamo a essere il vertice a livello sportivo nella nostra disciplina a livello regionale e per far questo serve una grande unione di forze. E avere competizione nello stesso sport può solo far bene. Per questo motivo auguro sia a Treviso Basket che al Basket Mestre di crescere e di salire di categoria».
Michele Contessa
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