Borella e Numa «Importante che la sfida resti qui da noi»

VENEZIA. Ha il record di successi italiani al “Città di Venezia”, e a veder sparire la tappa dell’Arsenale non ci sta. Andrea Borella quella coppa l’ha sollevata cinque volte in carriera e da Amsterdam, dove era ieri, sentenzia: «Venezia non può perdere questa gara, sarebbe un peccato. Per me in particolare, visto che ho il record di successi, e vorrei vedere una continuità in quel libro ancora tutto da scrivere. Ho ricordi meravigliosi delle edizioni cui ho partecipato, ma ci sono purtroppo delle logiche politico-sportive che potrebbero avere il sopravvento. Poche settimane fa ero a Parigi per la prima tappa di Coppa del Mondo, e molti atleti e dirigenti mi hanno chiesto se era vero che Venezia avrebbe perso la sua gara. Tutti sono affascinati da essa, tutti vogliono venire a Venezia a gareggiare, impedirlo sarebbe sbagliato. É la più bella città del mondo, e accoppiata alla scherma crea un matrimonio perfetto».
Due volte vincitore a Venezia un altro grande ex del fioretto, Mauro Numa. «Parliamo di una delle classiche del circuito mondiale, perderla sarebbe un delitto. Tutti gli atleti partecipano volentieri, gli stranieri vengono in massa anche per la sola atmosfera che si respira a gareggiare nel cuore della città. Il problema è che i tempi sono cambiati» osserva il campione mestrino, «ora tutto il mondo fa scherma, il vecchio continente conta sempre di meno Francia, Italia e Ungheria cercano di resistere se si perdono spazi in questi luoghi, l’essenza della scherma ci rimette fascino e tradizione. Quest’anno andrò ancora a vedere la coppa prendendo il motoscafo, mi duole pensare che che il prossimo anno potrei essere costretti ad andarci in aereo all’estero». (s.b..)
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