Joel Pohjanpalo verso il Palermo, un addio che Venezia non accetta
Il trasferimento di Joel Pohjanpalo al Palermo sembra ormai imminente e lasciando i tifosi del Venezia Calcio increduli e delusi: la società non avrebbe fatto nulla per trattenere il capitano arancioneroverde
Ci risiamo, era già successo un bel po' di anni fa, quando al Palermo andarono Pippo Maniero e altri giocatori arancioneroverdi. Quella volta fu Zamparini a portarseli via. Ma anche stavolta la società non è esente da colpe. Una persecuzione ricorrente, insomma.
Ora, tocca al capitano, al più veneziano di tutti, Joel Pohjanpalo, finlandese. Ancora non c'è l'ufficialità, ma le notizie sono certe. I dirigenti del Venezia hanno trovato l'accordo con i procuratori e con il Palermo. Complimenti. Un bel messaggio da mandare alla tifoseria: la società Venezia Calcio – se il trasferimento verrà confermato – ha già preso atto, a gennaio, della retrocessione in serie B. Peggio: è una retrocessione voluta, un harakiri consapevole. Inaccetabile. Sei pochi giorni dalla chiusura del mercato e lasci andar via il tuo giocatore più importante sia dentro che fuori dal campo.
È una dichiarazione chiara, netta. È sempre più evidente: le proprietà americane di Serie A si assomigliano tutte. Hanno un’idea vaga del calcio e un’indifferenza quasi totale nei confronti dei tifosi. L’importante sono i conti, il campo molto meno. Lo sappiamo da decenni: l'epoca dei giocatori bandiera è finita. Noi tifosi però, ci speriamo sempre.
E Joel Pohjanpalo sembrava un'eccezione, una splendida anomalia. La foto che è diventata il profilo di decine di tifosi, quello in cui Pohjanpalo sembra dire a noi tutti “Io resto qui”, eravamo convinti fosse una certezza. Forse lo è ancora, forse il capitano ci sorprenderà. Ma come potrebbe continuare a stare in una società che non ha fatto nulla per trattenerlo?
Una società che ha seri problemi di comunicazione, confermati dal silenzio di queste ore sulla vicenda. Non sarebbe stato più opportuno dichiarare che si sarebbe fatto di tutto per trattenerlo (ammesso fosse vero)?
E poi ci sono i sentimenti, quella cosa che pare del tutto sconosciuta ai dirigenti del Venezia. Quello striscione esposto davanti alla sede “Giù le mani dal doge”, è la sintesi di quel legame che Joel Pohjanpalo aveva spontaneamente costruito con la città e con i tifosi arancioneroverdi, ormai abituati alla spontaneità del capitano che prima aveva scelto di vivere nella città storica, poi era arrivata la barchetta, il caffè ai Frari, lo spritz a San Polo e la ormai famosa birretta a fine partita, al chiosco della curva sud, dove a volte si è messo semplicemente in coda in attesa del suo turno.
Difficile accettare di non vederlo più spingere per le calli la carrozzina di sua figlia Penelope, che con sua moglie Catharina, hanno scelto di far nascere a Venezia. Più volte aveva dichiarato di voler chiudere qui la sua carriera, facendo intendere che sarebbe rimasto forse anche dopo. Allora ci provo: Venezia ti vuole bene. Resta, Joel.
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