Bedin: «L’Inter dei giovani riconquisterà i tifosi»

Un sandonatese alla corte di Moratti. Non uno qualunque, visto che si tratta di Gianfranco Bedin, 66 anni, mediano della grande Inter di Herrera e della nazionale, ai tempi in cui il sogno del primo "Triplete" lo realizzò Moratti padre. 45 anni dopo, Bedin c'era ancora, agente segreto di Mourinho, uno dei consiglieri più apprezzati dal tecnico portoghese che lo aveva voluto coinvolgere per la sua esperienza. Oggi arriva la meritata promozione a consulente del nuovo allenatore, che premia anni di sacrifici e impegno. Il suo motto era «correre, correre, sempre correre», e lo fa ancora, il signor Gianfranco, che è originario di San Donà e qui vive ancora, nel quartiere del San Luca, con la famiglia. Gli Inter club di San Donà e Jesolo lo attendono per una storica festa. Intanto, corre sempre, anche a 66 anni, e fa la spola tra il Basso Piave e Milano, ora al fianco del giovane allenatore Stramaccioni che a soli 36 anni ha il compito di ricostruire l'Inter. Bedin è il suo consulente. Ogni domenica a osservare gli avversari, scorgere i punti deboli, per poi stilare una relazione all'allenatore, forte della sua grande esperienza.
Cosa pensa di Stramaccioni? «E' bravo e preparato, si è fatto strada e questa è per lui una grande occasione. Non si trova là per caso, l'Inter ha puntato su di lui con un lavoro nuovo anche per il futuro».
E cosa deve fare Bedin per lui? «Ogni domenica vado a vedere giocare i prossimi avversari, osservo la squadra in campo, come gioca, e poi stendo una relazione all'allenatore per preparare la partita».
È vero quello che si dice sugli argentini che comandano nello spogliatoio e in campo? «Ma no, questa storia degli argentini non è vera. Abbiamo perso un paio di partite che non dovevamo perdere, altrimenti saremmo anche noi tra i primi in classifica. Ci sono stati infortuni importanti che hanno bloccato i giocatori, poi ci abbiamo messo anche del nostro a commettere degli errori. A volte può succedere».
In programma nuovi acquisti sul mercato per il prossimo anno? «Io credo che l'Inter punterà molto sui giovani, come ha fatto con l'allenatore, e penso ad esempio alla Primavera che ha vinto la sua Champions con ragazzi sui quali possiamo davvero investire».
E Balotelli può tornare?
»Mario è un campione, pur con i suoi difetti, è del City e non credo che la squadra inglese rinuncerà tanto facilmente a lui. Cercheranno sicuramente di trattenerlo, ma adesso l'Inter ha altro cui pensare, direi».
Stasera la sfida con l’Udinese, altro scoglio da superare per tornare grandi assieme ai giovani e a un "consulente" speciale che nell'Inter ha sempre creduto e crede ancora. Tanto quanto l’Inter non ha mai smesso di credere in lui, uno che nella famiglia nerazzurra ci sta da cinquant’anni.
Giovanni Cagnassi
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