Antonelli crede nella salvezza per il suo Venezia: «Dobbiamo costruire un futuro sostenibile»

Il diesse degli arancioneroverdi indica la strada, senza mettere in discussione Di Francesco: «Un progetto tecnico deve essere fatto per durare»

Giuseppe Malaguti
Il direttore sportivo del Venezia Filippo Antonelli
Il direttore sportivo del Venezia Filippo Antonelli

Filippo Antonelli non è solo il direttore sportivo e gm degli arancioneroverdi, ma un vero e proprio perno del club. È la figura che costituisce le fondamenta della casa chiamata Venezia. Lo abbiamo raggiunto nel suo quartier generale di Ca’ Venezia.

Il Venezia viene da un ottimo momento, ma cosa serve per arrivare alla salvezza?

«Il periodo lo definiremo ottimo quando avremo raggiunto l’obiettivo finale. Le ultime gare hanno mostrato un Venezia vivo, un gruppo solido e rinforzato dal mercato, battagliero e con idee di calcio ben chiare. Stiamo dando continuità ai risultati e alle prestazioni anche contro squadre di alto livello. L’obiettivo finale passa inevitabilmente dalla prossima gara col Bologna. Dobbiamo continuare a proporre delle prestazioni come l’ultima col Napoli, solo così potremo lottare fino alla fine per mantenere la Serie A».

Cosa manca attualmente alla squadra?

«A me, al mio staff ed al mister piace pensare a quello che abbiamo attualmente a disposizione come un patrimonio da far crescere attraverso il lavoro, la dedizione e la passione come sta avvenendo dall’inizio della stagione. Ogni gara deve rappresentare uno step di crescita per il Venezia, solo così colmeremo il divario in classifica che fa soffrire i nostri tifosi e tutti noi. Siamo certi di avere un gruppo di uomini e calciatori uniti che vuole regalare un’altra gioia ai tifosi. Questo deve essere l’approccio costruttivo di una neopromossa che ha il dovere di costruire un futuro solido e sostenibile negli anni».

C’è un po’ di rimpianto per una serie di punti persi nella prima fase della stagione?

«Stiamo vivendo questa stagione come un percorso di crescita costante, è evidente che tutti vorremmo vedere il Venezia in una zona di classifica più tranquilla ed abbiamo sofferto per qualche sconfitta immeritata. Abbiamo attraversato una fase d’adattamento e qualche punto per strada l’abbiamo lasciato. Non bisogna mai dimenticare che siamo una neopromossa che deve competere con squadre che hanno budget e curriculum importanti».

Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia (Foto Editoriale Report)
Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia (Foto Editoriale Report)

Come si immagina il futuro del Venezia?

«Lo immagino positivo, tanto si è fatto dal mio ingresso in società: come è noto abbiamo attraversato momenti complicati lo scorso anno e, ciò nonostante, siamo tornati in Serie A. Il Venezia ha l’ambizione di crescere, attraverso una politica di sostenibilità economico-finanziaria che possa garantire stabilità negli anni».

Come si trova a lavorare con il Comitato Operativo del Venezia?

«Dopo un periodo iniziale d’adattamento, lavoriamo bene. il Comitato è fatto di persone appassionate e con professionalità diverse, Abbiamo le nostre riunioni settimanali e riusciamo a coordinarci per gestire sia le strategie di lungo periodo sia l’operatività del club».

Le manca Pohjanpalo?

«Joel è stato il nostro capitano e ha contribuito in maniera determinate alla risalita in A. In merito alla sua cessione mi sono già espresso nella conferenza di fine mercato. Mi piacerebbe parlare oggi solo del gruppo Venezia attuale, composto da calciatori e uomini che mostrano il desiderio ardente di mantenere la categoria».

Il rapporto con Di Francesco: al di là della categoria ci sarà ancora lui la prossima stagione?

«Abbiamo avviato quest’anno un progetto tecnico e di grande collaborazione con Eusebio, persona che stimo come uomo e professionista. Ritengo che un progetto per essere tale debba durare. Al momento però non pensiamo a nessun’altra categoria se non a quella attuale che proveremo a mantenere fino all’ultima goccia di campionato».

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