Anche Bocalon domani contro il Renate

MESTRE. Sottili ritrova Riccardo Bocalon e Andrea Marconi. L’infermeria comincia a svuotarsi. L’attaccante sembra avere smaltito il problema alla schiena che l’ha costretto a due giorni di assoluto riposo, il centrocampista ritorna abile (ma forse partirà dalla panchina) dopo un paio di mesi convissuti con la pubalgia. Buone sensazioni anche da Michele Marconi (“Almeno tre attaccanti li avrò”, osserva Stefano Sottili), mentre per la trasferta di domani a Meda sono sicuramente out Jefferson, Giovannini e D’Elia in difesa, Franchini e D’Appolonia in attacco. Chi rientrerà di sicuro dal primo minuto sarà il brasiliano Carloto in mediana (“Si sta allenando con intensità da 15 giorni, sta bene. La risonanza magnetica ha evidenziato che la cicatrice è completamente formata e i segnale mandati dal campo sono positivi”). Una rosa non ancora al completo, ma l’emergenza è terminata. «Meglio avere più soluzioni, aumenta la qualità e la concorrenza: è tutto legato. E aumentano anche le possibilità di scelta dell’allenatore». Sottili prova a sfatare anche un tabù. «Non ho mai vinto i playoff da giocatore, vorrà che dire che ci riuscirò da allenatore...».
L’allenatore del Venezia ha vinto campionati, mai passando attraverso i playoff, domani inizierà la post-season a Meda. «Non credo che il Renate cambierà modulo, Boldini confermerà il 4-3-3 di Sala con i tre attaccanti molto temibili: Brighenti, Zanetti e Gaeta sono il tris da non perdere mai di vista». E il Renate ha pareggiato solo tre volte nell’arco della stagione. «Cercherà di vincere la partita, perché è nella sua indole. È una squadra molto portata alla fase offensiva, spesso attacca anche con otto giocatori, e questa è stata una delle armi migliori. Di conseguenza è anche una formazione che concede molto, logico quando sei così propositivo». Il Venezia non starà sicuramente a guardare. «Io vorrei che fosse il Venezia a fare la partita, non pensare a difendersi, anche se a volte sei costretto a farlo per la forza dell’avversario. Sono comunque partite a sé, con una tensione superiore rispetto alle gare di campionato. Non vedo una partita dominata dal tatticismo, il Renate farà tutto per vincere la prima gara. Spesso in queste sfide sui 180’ è sempre la prima partita a determinare l’inerzia di quella successiva. Vorrei vedere un Venezia con personalità, voglia e intelligenza tenendo conto che ci sono 180’ e non 90’ da giocare. Dobbiamo provare a vincere, se non ci riusciremo è perché il Renate si sarà dimostrato superiore».
Michele Contessa
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