Addio “giramondo”, artista dello sport

VENEZIA. È stato un grande sportivo, ma soprattutto un personaggio di grande spessore in tutti i campi in cui ha gareggiato. Roberto Vianello, 74 anni, si è spento ieri all’Ospedale Civile “S.S. Giovanni e Paolo”di Venezia, in seguito all’ictus che lo aveva colpito domenica scorsa. Artista, ciclista, velista, membro dell’Associazione Cape Horn, giramondo (come lui stesso usava definirsi) e ristoratore. Nato nel 1942 e cresciuto alla Giudecca, a Venezia, Roberto Vianello ha trascorso la maggiorparte della sua vita in giro per il mondo. Dopo aver studiato all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Venezia, aveva cominciato la sua attività di ristoratore,al servizio dei palati di mezzo mondo, dagli Stati Uniti al Sudafrica, dalla Nuova Zelanda al Brasile, dalla Grecia alla Turchia, alla ex Jugoslavia. Proprio in Nuova Zelanda aprì uno dei primi ristoranti italiani. Grande sportivo, da giovanissimo si dedicò al ciclismo, prima con la Pedivella Giudecchina, società che riuniva molti appassionati veneziani che, ogni domenica all’alba, armati di biciclette, prendevano il traghetto per andare a piazzale Roma e quindi con il Pedale Veneziano. Ma oltre alla bicicletta, Vianello amava molto il mare e la vela. La sua passione per le barche lo portò nel 1981 ad affrontare e a portare a termine, come primo veneziano, la “Withbread Round the World Race”, la famossissima regata attorno al mondo con partenza e arrivo a Portsmouth. Un’esperienza splendida che per lui rappresentò il coronamento di un sogno.

All’attività di ristoratore, Vianello ha sempre accompagnato quella di pittore, esponendo le sue opere in molte celebri gallerie italiane ed estere. Tra le mostre alle quali ha partecipato, il Premio Diomira di Milano, quelle di Castelletto di Porto Venere, San Vidal a Venezia, Mestre, Portogruaro, Milano e Cortina. Molto vicino al Panathlon Mestre aveva anche disegnato la copertina dell’ultima pubblicazione del Club. Dopo aver girato per il mondo, da una ventina di anni risiedeva a Favaro, insieme alla moglie e ad un figlio.
Nel corso della sua vita aveva anche diretto a Padova il marketing della Ottogalli spa, azienda leader mondiale nelle attrezzature per la produzione di scarpe. Grande appassionato di cucina, nel 1976 aveva aperto a Porto Santa Margherita il ristorante La Polena. Quindi aveva aperto attività a Lerici e Tessera. Poi il trasferimento per dieci anni in Grecia, tra ristoranti e mostre, ma la sua passione di girare il mondo non si fermò e così negli anni successivi andò in Argentina e quindi in Brasile, a Fortaleza e a Jericoacoara, passando per gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina. Un uomo dotato di grandissimo spirito creativo, caratteristica che aveva mostrato fin dagli anni della sua giovinezza quando organizzava nel patronato della Giudecca le prime mostre. I funerali si terranno venerdì alle 15, nella Chiesa di S.Pietro in piazza Pastrello a Favaro.
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