Woody Allen alla Mostra del Cinema: per lui gli applausi più forti dei fischi
Nella giornata delle donne prigioniere della famiglia e del proprio ruolo, Woody Allen regala “Coup de chance” (Fuori concorso), film delicato e preciso, insistendo sul tema del Fato e della Fortuna, a lui caro.
Al cinquantesimo film e a 88 anni di età, piegato nel fisico ma lucidissimo nel ragionamento, dà ancora lezione di cinema, calibrata nei toni e nella direzione degli attori e nei dialoghi, oltre a durata, musica e fotografia.
Ed è una lezione che il pubblico del cinema ama: sul red carpet serale del 4 settembre il regista sarà fischiato e contestato, come era prevedibile dalle avvisaglie dei giorni scorsi con le scritte comparse al Lido, da un gruppo di donne che attaccano anche la Biennale: «Denunciamo oggi la condotta di luoghi come la Mostra di Venezia, che dovrebbe veicolare la cultura del consenso, del rispetto e del credere a chi subisce la violenza ma che di fatto scelgono di continuare a legittimare la cultura dello stupro» si legge in un volantino che fanno circolare.
La passerella subirà uno stop, ma l’amore dei fan avrà il sopravvento. Gli applausi cancellano i fischi fino all’abbraccio, raramente visto così, all’ingresso nel Palazzo del Cinema. Tutto il pubblico in piedi, in Sala Grande, non smette di acclamarlo: la proiezione tarda di oltre mezz’ora.
Il film, dunque. È un tema, quello del caso, cui Allen è sensibile: «Sono un uomo fortunato, a 88 anni mai stato in ospedale, ho uno splendido matrimonio, figli, sono fortunato anche come regista».
Girare in francese, per la prima volta, una scommessa e un omaggio: «Quando la nostra generazione ha cominciato a girare, i più bei film che avevamo davanti erano francesi, svedesi, italiani».
Fanny (Lou de Laâge) e Jean (Melvil Poupaud) sono una coppia ideale, entrambi realizzati professionalmente, vivono in un quartiere esclusivo di Parigi. Ma il destino fa incrociare Fanny con Alain (Niels Schneider), ex compagno di classe del liceo, a New York. I due diventano amanti, e le cose si complicano.
Allen contrappone la genuinità e la schiettezza di Fanny alla gelida razionalità di Jean, la solarità della ragazza, funzionaria in una galleria di aste, alla lucida consapevolezza di Jean, che di professione “fa diventare i ricchi più ricchi”, in modo non sempre legale. Allen, e l’autore della fotografia Vittorio Storaro, rendono anche visivamente la distanza tra i due: per Fanny colori caldi; per Jean luce azzurro-gelido.
Parlando a Variety, Allen ha risposto sul #MeToo: «Ogni movimento che fa qualcosa di positivo per le donne è buona cosa. Quando diventa sciocco, è sciocco. «Ho sempre avuto belle parti per le donne, le ho sempre pagate come pagavo gli uomini, ho lavorato con centinaia di attrici e mai nessuna che si sia lamentata di me».
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