Mestre in cerca di rinascita: i modelli europei per superare il degrado

Cosa insegnano Helsinki, Vienna e Copenhagen tra politiche sociali integrate, soluzioni alloggiative e riqualificazioni urbane

Matteo Montagner

Negli ultimi tempi, Mestre è interessata da fenomeni diffusi di accattonaggio e vagabondaggio da parte di persone che vivono ai margini della società, senza una dimora o un'occupazione stabile. Il degrado urbano è una problematica comune a molte città nel mondo, ma in alcune realtà virtuose si è riusciti, se non a risolverlo completamente, almeno a contenerlo il più possibile. Tuttavia, le iniziative per affrontarlo sono spesso rese più complesse dal fatto che alcuni senzatetto, i cosiddetti "barboni", vivono in questa condizione per scelta e non solo per necessità.

Anche a Mestre, purtroppo, siamo spesso testimoni di scene dolorose legate al degrado urbano, un problema che affligge molte città italiane. Ma invece di limitarci a lamentarci, perché non guardare agli esempi di città europee che hanno affrontato situazioni simili con soluzioni innovative, andando oltre le sole misure repressive?

Helsinki Vienna Copenaghen

Prendiamo Helsinki ad esempio. La capitale finlandese ha adottato un approccio olistico per affrontare il problema dei senzatetto, combinando misure di sostegno sociale con politiche abitative inclusive. Il programma "Housing First" ha dimostrato che fornire una casa stabile e sicura è il primo passo per aiutare le persone a ricostruire la propria vita. I risultati? Una drastica riduzione del numero di persone senza fissa dimora e un miglioramento generale della qualità della vita urbana.

Anche Vienna è un ottimo esempio. La città austriaca ha investito massicciamente in edilizia popolare di alta qualità garantendo alloggi accessibili a tutti i cittadini. Non si tratta solo di dare un tetto sopra la testa, ma di creare quartieri vivibili e comunità coese dove il degrado urbano abbia meno possibilità di attecchire.

E perché non guardare a Copenaghen? La capitale danese ha trasformato alcune delle sue aree più problematiche in quartieri fiorenti attraverso un mix di riqualificazione urbana, partecipazione comunitaria e politiche sociali integrate. Il progetto "Superkilen" ha trasformato un vecchio parco in un'area pubblica vivace e inclusiva, un vero esempio di come lo spazio urbano possa essere riutilizzato in modo creativo e positivo.

Cosa fare a Mestre?

Tornando a Mestre è chiaro che le soluzioni al degrado non possono essere trovate solo con la repressione o lo spostamento del problema altrove. È necessaria una visione integrata che includa politiche abitative, supporto sociale e riqualificazione degli spazi pubblici. Perché non prendere spunto da queste città europee e trasformare Mestre in un esempio di rigenerazione urbana?

Forse un giorno passeggiando per il centro non vedremo più scene come quelle a cui troppo spesso siamo costretti ad assistere oggi, ma spazi vivibili e accoglienti per tutti. Per fare in modo che questo si concretizzi è necessario insistere perché le Autorità cittadine a tutti i livelli si facciano carico del problema e si mettano in atto le opportune iniziative per risolvere la situazione. Come cittadini possiamo dare il nostro contributo solidale perché in città si possa riflettere sulla necessità di un cambiamento reale e sostenibile. E chissà magari un giorno potremo affermare: "Benvenuti a Mestre, dove il degrado ha lasciato spazio alla rinascita!".

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