Ennesimo harakiri del Venezia, sconfitto al 94’ dallo Spezia
Decide Gyasi nel recupero, dopo un errore di Caldara. Per gli arancioneroverdi si tratta della quinta sconfitta consecutiva e la corsa verso la salvezza si fa davvero dura
SPEZIA. Finisce 1-0 al Picco di Spezia tra i liguri e il Venezia con decisiva la rete di Gyasi al 94’ dopo un errore di Caldara. Per gli arancioneroverdi si tratta della quinta sconfitta consecutiva e la corsa versola salvezza si fa davvero dura, molto dura. Nel primo tempo Aramu ha colpito una traversa su punizione.
Come all’andata, il Venezia perde nel recupero con lo Spezia. Nel Venezia si rivedono Cuisance sulla mezzala destra e nel tridente Johnsen. Al posto di Henry squalificato, la prima punta è Okereke. Nsame parte dalla panchina. La gara è piuttosto bloccata; dopo un inizio più di marca spezzina, un po’ alla volta il Venezia si fa vedere ma non ci sono grosse occasioni da una parte e dall’altra.
La prima vera opportunità è ligure al 34’, quando il Venezia rischia grosso dopo una botta pericolosa di Bastoni appena dentro l’area, respinta di piede da Maenpaa. E sul successivo contripiede, Okereke è disinnescato sul più bello da Erlic.
Quattro minuti dopo, il Venezia è molto sfortunato; punizione magistrale battuta da Aramu, Provedel è battuto ma la sfera si stampa sulla traversa. E, di fatto, su questi tre episodi si va all’intervallo. Nella ripresa, ci prova subito Ebuehi ma il diagonale è intercettato dal portiere di casa. Il Venezia è partito meglio dopo la pausa e Aramu va vicino al vantaggio con un diagonale è largo.
C’è più di qualche contatto in campo, da una parte e dall’altra, ma l’arbitro Doveri non prende provvedimenti: il primo giallo arriva al 34’ della ripresa ai danni di Maggiore.
Nell’ultima fase di gara, crescono i liguri e Maenpaa è ancora protagonista; cross di Verde, Caldara non riesce a chiudere su Manaj di testa, il portiere del Venezia respinge d’istinto, salvando il risultato. Nel recupero, Caldara rinvia male di testa, regalando palla al Manaj, Maenpaa è ancora bravo ma Gyasi come un falco mette dentro. E ora, per restare in Serie A, servirà un mezzo miracolo.
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