Aramu su rigore ferma il Toro al Penzo
Brekalo ruba il tempo a tutti e supera Maenpaa all'11'.
Okereke poi va giù sulla spinta di Djidji. Rigore ed espulsione per
il difensore granata. Il penalty assicura un punto prezioso
VENEZIA. Il miglior Venezia della stagione si regala al Penzo un punto preziosissimo contro il Torino. Una partita che portava con sé tanta storia, ma che oggi ha più i contorni da sfida salvezza, e nella quale Mattia Aramu ha segnato contro il suo passato, glaciale dagli undici metri per il pareggio fissato nella ripresa, al termine di 90' ad alta intensità.
Zanetti aveva detto di non voler dare punti di riferimento agli avversari, ed è stato di parola. Schierato 4-4-2 ha lasciato davanti Johnsen e Okereke puntando sulla loro mobilità, con Crnigoj sulla destra di centrocampo ma con licenza di offendere a comporre il tridente in fase di attacco. Kiyine ha trovato posto sullasinistra, mentre Svoboda ha preso il posto all'ultimo momento di Caldara in difesa.
A brillare, tuttavia, nella prima mezzora è stato Vacca, eccezionale in interdizione e impostazione, e abile a ripiegare come quinto di difesa in fase di copertura, portando scompiglio nelle linee di Linetty e Brekalo, che così non hanno trovato spazi utili per servire Sanabria.
Con quasi 5 mila spettatori il Penzo è già un'altra cosa, offre uno scorcio che preannuncia quelle che potranno essere le sfide di cartello con le prime della classe. La squadra di Zanetti corre, anticipa, pressa, copre alla perfezione le fasce, e il Torino per tutto il primo tempo ci capisce poco o nulla, fa possesso palla ma del tutto sterile. 45' nei quali si è senza dubbio visto il miglior Venezia di questo inizio di stagione.
Gli esterni volano, a centrocampo tutti si trovano e giocano rasoterra mettendo in difficoltà i granata che soffrono soprattutto sulla destra. Qui lo stantuffo è Crnigoj, tanto che al 17' serve un pallone splendido a Okereke che svetta in mezzo all'area. Sopra la palla c'è scritto 'basta spingere' ma il nigeriano la alza appena sopra la traversa.
Vacca dirige l'orchestra e gli altri eseguono, così al 25'Mazzocchi serve a Johnsen un assist al bacio: inserimento e gol, ma si alza la bandierina dell'assistente di Maggioni, e il fuorigioco strozza il boato del Penzo.
Il Torino, per contro, non replica più di tanto agli incitamenti di Juric, che davanti alla panchina è tarantolato. Sanabria è imbavagliato da Ceccaroni e Linetty gira a vuoto. Per Maenpaa è totale relax.
La peggiore delle notizie per Zanetti e i tifosi arriva al 38', quando Vacca si sdraia sul prato: problemi muscolari e fine della partita per lui. A freddo è costretto a entrare Ampadu, e per il gallese è l'esordio in Serie A.
In apertura di ripresa il Venezia non cala ma non riesce a sfondare. Produce gioco ma non finalizza, e allora è il Torino a passare con un classico contropiede innescato da Singo a metà campo, e finalizzato da Brekalo che ruba il tempo a tutti e supera Maenpaa all'11'. La prima disattenzione è pagata subito a caro prezzo. Il pubblico capisce la situazione e aumenta ancor più l'incitamento. Zanetti inserisce Ebuhei e Aramu per Schnegg e Crnigoj e si passa 4-3-3 con nuove energie e idee davanti. PARI Reggere certi ritmi è però difficile, infatti gli ospiti trovano più spazi ma non la porta, e al 31' ecco il pareggio. Il Venezia prende velocità, Johnsen in area trova un tacco geniale per l'inserimento di Okereke, che va giù sulla spinta di Djidji. Rigore ed espulsione per il difensore granata (per lui due gialli in pochi minuti). Il momento è tutto di Aramu, lui che è nato a due passi dalla Mole e nel Torino ci è cresciuto. Breve rincorsa e gol, sfiorando il palo alla destra di Milinkovic Savic (34'). Con il Toro in dieci il finale è tutto del Venezia ma non arriva il colpo del ko. Allo scadere una occasione a testa, ma arancioneroverdi escono dal campo tra gli applausi.
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