La rete “In punta di piedi” delle imprenditrici delle scarpe di lusso

Nato nella Riviera del Brenta dove si fabbricano le scarpe dei grandi brand, il network al femminile dà vita a progetti comuni a favore del territorio

Nicola Brillo

Le donne imprenditrici del settore calzaturiero della Riviera del Brenta hanno deciso di fare rete e mettersi assieme. Da oltre un anno è attivo il sodalizio “In punta di Piedi”, luogo di confronto tra donne. L’idea è nata per condividere la quotidianità e insieme dare vita a progetti comuni a favore delle aziende e del territorio.

Il tutto nasce nel distretto della calzatura di lusso, che conta oltre 500 aziende e dà lavoro a più di 10 mila persone, con Alessandra Vicari (Sandro Vicari Spa) e Lieta Smajato (Calzaturificio Valbrenta) che hanno posto le basi per l’iniziativa che ora si è allargata anche alla professioniste di altri settori. In zona crescono le donne che reggono le fila delle aziende per la produzione delle scarpe, che proseguono la tradizione centenaria di aziende familiari che hanno conquistato la moda di lusso a livello internazionale. «La nostra rete “In punta di Piedi” sta crescendo - spiega Alessandra Vicari, presidente di Sandro Vicari Spa -. Lavoriamo su vari filoni con incontri formativi e di natura culturale. Abbiamo affrontato il tema della sostenibilità dal punto di vista aziendale, di prodotto e di processo e del marketing, e il tema della parità di genere».

Dagli incontri è nato un gruppo di lavoro per studiare i processi di sostenibilità dei prodotti e affrontare insieme la tematica delle certificazioni. I brand del lusso infatti, richiedono sempre più attenzione su questo tema per certificare tutta la filiera. «La nostra rete è nata spontaneamente, ma nel corso del tempo ha raccolto molto interesse delle donne imprenditrici della Riviera del Brenta e non solo, anche con professionisti di altri settori - aggiunge Lieta Smajato del Calzaturificio Valbrenta -. Questo ha rafforzato la volontà di proseguire e rafforzare la rete. Tra imprenditore ed imprenditrice ci sono certo sensibilità differenti, il confronto continuo credo possa arricchire entrambi e aiutare entrambi a trovare il giusto equilibrio per guidare un’attività economica. Essere donna imprenditrice è certamente più difficile, il nostro settore è complesso e richiede esperienza».

Fra le sfide future di “In punta di Piedi”, la principale è quella della sostenibilità a 360 gradi, strettamente connessa al welfare aziendale. Contemporaneamente ci si trova di fronte alla necessità di innovare il settore calzaturiero, integrando le ultime tendenze della moda. Un ulteriore obiettivo è garantire una formazione continua del personale, con particolare attenzione alle nuove generazioni che si apprestano a entrare in azienda. Questa collaborazione coinvolge tutte le istituzioni, le scuole professionali e l'associazione dei calzaturier. «L’anno prossimo proseguiremo le nostre attività, allargando la base e affrontando temi della quotidianità imprenditoriale - aggiunge Smajato -. Contiamo di continuare la collaborazione con il Politecnico e le istituzioni».

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