Multe per i drappi, la rabbia dei comitati referendari

Divisione Venezia-Mestre, i vigili urbani hanno identificato 23 persone ma sulle sanzioni deciderà il Prefetto. Sgarbi: «Non bisogna limitare la democrazia»

VENEZIA.. Comune e polizia municipale contro i drappi autonomisti, ma l’ultima parola è del Prefetto. È bufera sugli striscioni per il “Sì” comparsi nelle terrazze di numerosi veneziani. Tanto che persino il critico d’arte, Vittorio Sgarbi, è intervenuto nella polemica bacchettando il sindaco, Luigi Brugnaro: «Non può multare gli striscioni, la democrazia non va limitata» dice.

I vigili hanno verbalizzato 23 drappi. Gli agenti hanno preso nota e trascritto, poi il materiale verrà trasferito al Prefetto. I vigili hanno suonato il campanello, qualcuno li ha tolti, altri no. «Ce ne continuano a chiedere moltissimi, li vogliono tutti» commenta Nicola Pianon, tra i promotori della piattaforma +Mestre+Venezia. I legali dei comitati stanno preparando una memoria difensiva per ciascuna delle persone che verranno multate. Il prefetto, insomma, avrà i suoi grattacapi.

«Denunceremo tutti i rappresentanti delle istituzioni che hanno abusato della loro posizione» attacca Marco Sitran «la Corte Costituzionale sostiene che non c’è equiparazione tra propaganda elettorale a referendaria, parliamo di liberi cittadini che manifestano il proprio pensiero esibendo un “Sì”».

«La libertà di manifestare il pensiero è un diritto costituzionale» scrive l’avvocato Giorgio Suppej «la Corte Costituzionale si è già espressa con una sentenza riconoscendo il pieno diritto di esporre bandiere dal proprio balcone. Per cui potete rimettere tutti fuori gli striscioni. Io nel frattempo lavoro a predisporre una denuncia contro l’illecito perpetrato dal sindaco».

Sulla materia, si è espresso anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi, legato a Venezia: «Sono favorevole all’autonomia di Venezia e Mestre, l’autonomia di Venezia è ragione per salvare la città, grande cantiere di restauro, non una città che ha pezzi di Marghera, Mestre, contaminazioni che tolgono a Venezia invece che dare. Allargando i confini non focalizzi il problema, Venezia ha bisogno dell’autonomia per occuparsi del suo destino. L’autonomia è la prima strada perché Venezia viva come Montecarlo, come San Marino, come Trento, condizioni di autonomia speciale legate alla peculiarità del luogo. Venezia deve togliersi dalle scatole Mestre e Mestre fare altrettanto con Venezia. Stanno meglio da sole».

Colpito, Sgarbi, dalla vicenda degli striscioni: «Il sindaco non può multare, c’è una norma Costituzionale che glie lo impedisce. Più propaganda c’è meglio è, limitare per nascondere è dannoso alla democrazia».

Infine, conclude il critico: «Temevo che Brugnaro fosse per l’unione». —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia