La voce della veneta Chiara Grispo per le canzoni di Vaiana in Oceania 2

La cantautrice ha realizzato il doppiaggio cantato della principessa protagonista del cartoon Disney già campione di incassi. Dai talent all’approdo (per caso) alla nuova esperienza: «Mi identifico nella principessa»

Rubina Bon
Chiara Grispo alla première di "Oceania 2" vicino al pupazzo della principessa Vaiana
Chiara Grispo alla première di "Oceania 2" vicino al pupazzo della principessa Vaiana

A 12 anni il primo video inviato a Disney Channel in cui si distingueva già il talento nel canto. Poi un fugace passaggio a “X-Factor” nella squadra di Mika fino agli “Home visit”, la partecipazione al talent “Amici”, quindi il coronamento di un sogno: offrire la propria voce per la colonna sonora di un cartoon Disney.

Chiara Grispo, 27 anni, vicentina di nascita e veronese di residenza, è la voce cantata di Vaiana, la principessa protagonista di “Oceania”, uscito nel 2016, e ora del sequel “Oceania 2”, nei cinema da fine novembre e già pellicola da record ai botteghini. Cantautrice, Chiara Grispo si è trovata (per caso) catapultata nel mondo del doppiaggio cantato.

Chiara, cosa significa doppiaggio cantato e quali sono le difficoltà?

«Quello del doppiaggio è stato per me, abituata a cantare e suonare, un mondo totalmente nuovo. L’ho approcciato per la prima volta nel 2016 con “Oceania”. Non è semplice doppiare il canto perché è diverso rispetto a cantare una canzone propria. Quando si doppia, si interpreta un altro personaggio, in questo caso la protagonista. E poi ci si rivede al cinema: una emozione unica. La sfida con “Oceania 2”, più che tecnica, è stata sul piano delle emozioni: mi sono dovuta sforzare di non piangere in studio cantando quelle canzoni bellissime che avevo sentito solo un paio di volte prima di iniziare. Ho provato una emozione molto forte, di qui la difficoltà maggiore».

Come è approdata al doppiaggio cantato?

«È stato del tutto casuale. Oltre al canto, l’altra mia passione è giocare a calcio. Non si direbbe, ma sono cresciuta al campetto, dietro ad un pallone. Quando ho iniziato ad avere successo, avevo il pallino di andare in Nazionale cantanti a giocare. In occasione di una partita, ho parlato con una ragazza della produzione e le ho confidato il mio amore per la Disney, con cui ero cresciuta, e le ho raccontato anche di aver inviato un video in cui cantavo a Disney Channel quando avevo 12 anni, rivedendomi poi in tv: lì, ancora ragazzina, ho capito che quello sarebbe stato il mio sogno. È stata proprio questa ragazza del settore ad informarmi che erano in corso i provini per una voce femminile per un nuovo cartoon Disney, Oceania appunto. Tempo una settimana ed ero a Roma per le selezioni: mi hanno presa subito».

La cantautrice in sala di registrazione per il doppiaggio cantato di "Oceania 2"
La cantautrice in sala di registrazione per il doppiaggio cantato di "Oceania 2"

Otto anni dopo, è stata confermata per Oceania 2...

«È stata una sorpresa anche per me, fino all’anno scorso non sapevo che ci sarebbe stato il sequel. Comunque una grande emozione essere stata nuovamente scelta dalla produzione».

Che rapporto ha con Vaiana, il suo personaggio?

«Il rapporto è molto particolare perché Vaiana ed io siamo cresciute insieme. Nel primo cartone avevo 19 anni, ero appena entrata nel mondo dello spettacolo. Vaiana, invece, aveva appena iniziato a sapere quello che voleva nella vita, andando contro il padre e oltrepassando il reef dell’oceano per cercare di salvare il suo popolo. Io nel periodo del primo film sono andata via da casa contro la volontà di mio padre. Quindi mi sono rivista tantissimo nella protagonista che si sta scoprendo. Poi, per la cronaca, i rapporti con mio padre sono tornati ottimi. Nel sequel, Vaiana è cresciuta, è più sicura, sa già chi è e cosa vuole. Mi ci vedo molto in lei: anche io sono cresciuta, ho fatto tanta gavetta e so cosa voglio. Poi c’è un’altra particolarità in comune: la principessa del cartoon ha una sorella minore che è sempre lontana. Proprio come me, che ho una sorellina che vive in America. Le parti della pellicola con la sorellina le sento molto, perché è la mia vita».

L’inizio della sua carriera è legato alla partecipazione ai talent. Parliamo di “X-Factor”, ma soprattutto di “Amici”: quanto ha inciso questo tipo di gavetta nella sua carriera?

«Sicuramente come persona e come artista sono cresciuta moltissimo. Un programma come “Amici” fa capire come funziona il mondo della musica e quanto ci sia bisogno di velocità nell’apprendimento. È praticamente una gavetta di sei anni che viene concentrata in sette mesi. Poi però sui talent pesano le dinamiche televisive, non conta solo la musica. Quando ho partecipato ad “Amci”, stavo veramente crescendo come persona. Al tempo pensavo solo alla musica: a me interessava andare là per cantare, non per parlare davanti alla telecamera. Comunque anche in quel contesto ho imparato tanto».

Ha un consiglio da dare ai ragazzi che vogliono approcciarsi non tanto al mondo della canzone, quanto a quello del doppiaggio cantato?

«Io al doppiaggio cantato sono arrivata per caso, ma resto una cantante. Se un giovane vuole fare doppiaggio, deve necessariamente affidarsi a una scuola». 

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