Dieci anni da sindaco, ma la sua vocazione è fare il pittore digitale

Per 45 anni nel mondo della comunicazione e del marketing, per 35 ad della Level Plan e per ben dieci anni primo cittadino di Mareno. Oggi Eugenio Tocchet è un artista: «Metto nelle mie opere la capacità di ascolto che mi è servita come amministratore»

Salima Barzanti
Eugenio Tocchet nel suo atelier con alcune opere realizzate tramite la tecnica digitale
Eugenio Tocchet nel suo atelier con alcune opere realizzate tramite la tecnica digitale

Da sindaco ad artista, un artista le cui opere sono richieste in tutto il mondo. Da amministratore comunale, preciso e puntuale, a digital fine art creator. Per 45 anni ha operato nel mondo della comunicazione e del marketing, per 35 anni è stato amministratore delegato di un’agenzia di comunicazione, la Level Plan di Mareno, e per ben dieci anni, dal 2003 al 2013, è stato apprezzatissimo primo cittadino di Mareno.

Oggi Eugenio Tocchet è un artista che realizza quadri contemporanei realizzati con la macchina fotografica o con altre tecniche digitali miste su tela, o su carta cotone. I suoi sono quadri moderni e astratti con opere digitali stampate con tecnica fine art. Con le sue opere ha creato prestigiosi calendari in grande formato riguardanti temi e luoghi sparsi nei cinque continenti e anche quadri contemporanei per l’interior design di abitazioni, uffici, stand fieristi nel settore arredo, design e riscaldamento (come ad esempio il Salone del mobile a Milano, il Progetto Fuoco a Verona).

Figura eclettica, Tocchet ha anche scritto due libri, uno sulle tecniche di vendita e un romanzo ad impronta saggistica. Di lui hanno detto che le sue opere invitano a «un viaggio introspettivo, dove il digitale si fonde con il tangibile per creare un'esperienza visiva e spirituale profonda. L'artista, con una maestria tecnica raffinata, trasforma immagini digitali da lui create in opere d'arte fisiche, invitandoci a riflettere sul rapporto tra l'uomo e la tecnologia, tra l'immateriale e il concreto» (Federico Calou, critico e curatore d’arte, Milano).

Insomma, sindaco, come è nata questa sua passione?

«Per lavoro mi sono occupato di comunicazione, marketing e pubblicità e mi è capitato, in molte occasioni, di realizzare opere per arredare gli stand dei miei clienti alle varie fiere. Ovviamente ho sempre cercato di declinare queste opere sul tema del singolo cliente. Dopo la pensione ho avuto più tempo libero e quindi ho iniziato non solo a realizzare opere su commissione, ma anche, diciamo, a tema libero, legato alla mia personale creatività. Scelgo un tema per una collezione e magari produco una quindicina di quadri legati a un concetto specifico. Per me l’originalità è un valore imprescindibile e che ho mutuato dal mondo della comunicazione e della pubblicità».

Tutti la conoscono come (l’ex) sindaco di Mareno. Come la sua esperienza amministrativa ha influito sul suo percorso da artista?

«Nei miei due mandati da sindaco siamo riusciti a creare la fondazione Gianni Ambrogio, un centro culturale che ospita ancora oggi tanti eventi e mostre d’arte. Sono sempre stato appassionato di cultura in generale e di arte, non solo quella contemporanea. Nel mio percorso di artista, mi porto dentro l’esperienza amministrativa, soprattutto credo che l’umanità che mi è sempre stata riconosciuta, la capacità di ascoltare la gente e di capirla, sia presente nei miei quadri, che diciamo non sono quadri a caso, ma sono pensati e vogliono anche far riflettere».

Quali sono i temi che preferisce affrontare?

«Dall’human essence, cioè l’essere umano visto da molteplici prospettive, ai conceptual horizon, opere che esprimono in modo immaginifico e surreale concetti etici, morali e filosofici. Dagli alchemical flow, figure sorprendenti che prendono forma da fluidi informi evidenziando l’essenza di una trasformazione alchemica, al flora design, la straordinaria bellezza estetica e concettuale racchiusa in un semplice fiore, foglia e altri vegetali. Dagli ethereal quadrant, creatività in un formato rigorosamente quadrati alla mosaic harmony, dagli urban mirage, paesaggi urbani immaginari, fantasiosi, appartenenti ad un mondo surreale alle black & white visions. Dal painting on water alle crystal soul, dai micro univers alle everyday gem. Le mie opere digitali esplorano temi che da sempre ispirano il mio lavoro, come il legame tra l’essere umano e l’universo, la fragilità e la bellezza della natura, la ricerca dell’equilibrio e della connessione, la trasformazione della materia in emozione visiva. Ogni opera è pensata per evocare, per raccontare qualcosa che ci appartiene come esseri umani, in una forma accessibile e al tempo stesso esclusiva».

Come nascono tecnicamente le sue opere, apprezzate in tutto il mondo?

«Utilizzo una tecnica digitale mista, con il programma Photosop, ma anche elementi di intelligenza artificiale, fotografia e intervento manuale. Alla fine, prima dell’opera fisica che sarà stampata, arrivo ad un file digitale di altissima qualità, che può essere stampato su diversi supporti. Mi piace curare molto anche gli aspetti legati alla realizzazione dell’opera fisica, a partire dai supporti, come le cornici».

Lei è legato anche a Singulart, una delle più importanti gallerie online al mondo, dove è presente con circa 400 opere. Una bella vetrina...

«Sicuramente lo è, e lavorando su opere digitali è possibile avere un mercato globale. Nel mio sito ci sono attualmente 1.200 opere, con soggetti molto diversi. Le opere che realizzo possono essere a tiratura limitata (da 1 a 9 copie) oppure in copia unica esclusiva, certificata da Nft. Poi c’è tutto il settore del lavoro su commissione».

Oltre alla grande visibilità online, lei è presente anche in mostre fisiche, in Italia e anche all’estero. Quali sono i prossimi appuntamenti?

«Ho già esposto in mostre fisiche a Milano, a Roma, in Spagna, in Turchia, alcune personali, altre con alcune collezioni. Il mese prossimo esporrò a Praga, mentre nei prossimi mesi parteciperò alla fiera internazionale di arte contemporanea di Istanbul, nel padiglione Italia, presentando 25 opere».

La sua visione del mondo, da artista ex amministratore locale?

«Sono sempre stato un appassionato viaggiatore. Negli anni, ho realizzato calendari molto importanti graficamente per i miei clienti. Ho sempre cercato di puntare sul particolare, sull’originalità. Ho fatto calendari sulle tribù etniche dell’Australia, sui parchi americani, sull’Alaska, sui vulcani dell’Islanda. Ancora oggi ne realizzo».

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