Mazzorbo in festa la campana più antica compie 700 anni
MAZZORBO. Festa grande per la più antica campana della laguna, che compie 700 anni. L’ultima domenica di giugno a Mazzorbo si terrà una importante cerimonia.
Il saluto al parroco che compie 50 anni di sacerdozio. E il ricordo di una storia che risale agli inizi del Trecento. È la più antica della laguna, e una delle più antiche d’Europa la campana in bronzo e argento che ancora oggi scandisce la preghiera e le ore della giornata.
Risale al 1318, arrivata fino a oggi resistendo a pesti, invasioni e spoliazioni. La chiesa di Santa Caterina a Mazzorbo è uno dei complessi romano gotici più preziosi della laguna Nord. Dopo la soppressione dei conventi decisa da Napoleone, la preziosa campana era stata spostata dal monastero di Santa Maria Valverde all’isola di Mazzorbo
La storia recente della campana di Mazzorbo comincia il 21 giugno del 1986. Quando dopo anni di silenzio e di incuria, si conclude il restauro del campanile della chiesa di Santa Caterina, finanziato allora dal Lions club. Artefice dell’operazione, monsignor Ettore Fornezza insieme a Loris Capovilla, il segretario di papa Giovanni scomparso due anni fa.
L’importante restauro del campanile aveva compreso anche il consolidamento statico dell’antica torre campanaria, per secoli esposta ai venti, ai terremoti, alle intemperie e ai cedimenti del terreno delle laguna. «Fino a quel tempo si potevano suonare solo manualmente», ricorda Fornezza, «ma per ragioni di sicurezza si era realizzato l’impianto elettrico. Il suono però era completamente diverso. Allora furono fatti fare speciali batacchi in bronzo in Germania. E alla fine degli anni Ottanta la campana aveva ripreso il suo suono originario»,
I batacchi originali sono adesso conservati ed esposti al pubblico nel chiostro.
«Stiamo preparando la due giorni di festa», annuncia Fornezza, che di Mazzorbo è stato parroco per lunghi anni, oggi responsabile della chiesa di San Michele in Isola, «saranno giornate importanti per la nostra comunità».
Una storia lunga secoli, quella della campana di Santa Caterina. Con miti e leggende che si tramandano. Uno è quello che la campana abbia poteri speciali, di allontanare i temporali e i fulmini.
«Non è magia», sorride Fornezza, «è vero, ma dipende dalla lega particolare con cui è stata fusa la campana, composta di bronzo, oro e argento. Materiali che tengono lontani i fulmini».
La campana e il campanile hanno infatti resistito per secoli. In uno dei luoghi simbolo della laguna. Esposto nei primi secoli alle invasioni e all’esodo delle popolazioni in fuga dai conquistatori. Poi a ridosso del mare a fronteggiare pericoli e avvenimenti di ogni tipo.
Negli anni Ottanta l’idea del restauro. E la nuova vita per la campana più antica della laguna. Artefice l’instacabile don Ettore Fornezza, che una decina di anni fa aveva portato a termine anche il restauro del campanile di Santa Maria Assunta a Torcello. Anch’esso in pericolo per la precarietà della statica dopo decenni di incuria.
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