Connettere un territorio frammentato: idee per la mobilità veneziana del futuro

Due proposte per connettere un territorio oggi totalmente frammentato: la chiave sta nei collegamenti veloci e nelle metropolitane di superficie, ecco come

Marco Vidal

Viviamo la complessità di un territorio estremamente eterogeneo in cui le esigenze della città d’acqua e della città di terra spesso divergono e finiscono per non creare una società unita ed esprimere una classe dirigente forte e determinante a livello regionale e nazionale.

Credo che la realtà d’acqua e la realtà di terra, se unite in modo indissolubile e armonizzate nelle proprie specificità e progettualità, potrebbero uscire dalla impasse attuale e, per la prima volta, formare una società politicamente e socialmente unita e forte. Per fare questo la prima esigenza è connettere un territorio oggi totalmente frammentato, peggio collegato e meno unito rispetto a trent’anni fa.

Le poche opere pubbliche costruite nella città Metropolitana hanno per paradosso allontanato Mestre da Venezia, come l’Ospedale all’Angelo che è stato posizionato ai confini con la Provincia di Treviso, o il parco di San Giuliano che, insieme a Porto Marghera, crea una area di separazione tra la città d’acqua e la città di terra.

Pensateci: il Ponte della Libertà si percorreva con limite a 90 km/h, da quando esiste il discusso Tram questo limite è stato abbassato a 70 km/h. Fino a tutti gli anni Ottanta a Piazzale Roma esisteva il motoscafo che, tramite il Rio Novo, portava gli utenti a San Marco in pochi minuti; un servizio eliminato in favore di trasporti acquei sempre più lenti e scadenti. Di fatto sono stati fatti interventi che invece di unire il territorio, lo hanno allontanato.
Oggi per andare dal centro amministrativo di Venezia a quello di Mestre ci si mette oltre un’ora di tempo, un tempo di percorrenza che nelle più grandi città del mondo non esiste. La dilatazione della distanza nello stesso territorio amministrativo produce non solo un disagio per i cittadini ma anche in molti casi la necessità dello sdoppiamento dei servizi, con i costi che ne derivano.

La rivoluzione dei collegamenti

Il capitolo dei trasporti è fondamentale per il futuro di Venezia: senza una rivoluzione nei collegamenti non ci potrà essere un futuro dove considerarci “città”. Nonostante i grandi limiti fisici di un territorio così peculiare dobbiamo sforzarci di vedere la possibilità di una grande progettualità risolutiva che possa portare la nostra città in una dimensione nuova e molto più attrattiva.
La parte più difficile è il collegamento tra Venezia, con i suoi vincoli ambientali e architettonici, e il resto della città Metropolitana, già molto urbanizzato. Due le soluzioni che potrebbero essere pensate: l’attivazione di una metropolitana di superficie che percorra il tratto ferroviario già esistente fino alla Stazione Marittima di San Basilio e che venga poi prolungata con una passerella parallela alla fondamenta fino al Ponte Lungo delle Zattere con una stazione pedonale leggera.

Questa direttiva permetterebbe di servire tutto il sestiere di Dorsoduro di un collegamento diretto fino alla Stazione di Marghera e di Mestre. La seconda, chiaramente più complessa e futuristica, sarebbe quella di creare un collegamento veloce tra l’Aeroporto di Venezia, porta della città verso il mondo, e l’Arsenale di Venezia, che potrebbe essere un nuovo hub cittadino che serve il sestiere di Castello, quello di San Marco e il Lido. Questo intervento potrebbe avvenire attraverso una soluzione sublagunare, sicuramente molto costosa e di difficile realizzazione, oppure attraverso la creazione di una metropolitana leggera a sfioro sulla laguna con soluzioni a basso impatto come quelle che si vedono a Dubai o a Singapore.

Infine, andrebbe creata una metropolitana di superficie leggera per collegare le due direttive tra la Stazione di Mestre e quella nuova dell’aeroporto di Venezia con fermate intermedie, creando un anello di metropolitana. In prossimità di questo anello di trasporto metropolitano andrebbero creati degli hub di interscambio con parcheggi e servizi per cittadini e visitatori e di filtro numerico per il turismo in modo da non essere un ulteriore amplificatore per il turismo di massa.

I benefici di creare un collegamento di questo tipo sarebbero enormi, la logistica dei lavoratori che si muovono nel territorio sarebbe rivoluzionata, così come pure le prospettive lavorative di chi vive a Venezia e può rivolgersi a un bacino a quel punto molto più esteso, i limiti fisici della città d’acqua andrebbero a scomparire e l’unione di Mestre con Venezia sarebbe finalmente completata con miglioramento e risparmio nei servizi e nella logistica.

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